Non solo Conte: c’è un nome a sorpresa per la panchina del Milan
Praticamente assodato che Montella non sarà sulla panchina rossonera il prossimo anno, è iniziata già la caccia al prossimo tecnico del Milan. In pole position c’è naturalmente l’attuale manager del Chelsea Antonio Conte, ma secondo il quotidiano La Repubblica, Fassone e Mirabelli starebbero pensando anche ad un Allegri-bis.
MILANO - Un verdetto pressochè definitivo queste prime otto giornate di campionato l’hanno già emesso: Vincenzo Montella non sarà confermato l’anno prossimo sulla panchina del Milan. Sempre che arrivi alla fine della stagione, ma questo è un altro discorso.
Come ribadito con forza e a più riprese dal Diario Rossonero, il nome cerchiato in rosso sul taccuino di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli è quello di Antonio Conte, manager attualmente al Chelsea ma arrivato presumibilmente a fine corsa della sua avventura in Premier League.
10 milioni l’anno
Certo, gli ostacoli per riuscire a celebrare il matrimonio tra l’ex ct della nazionale e il Milan sono tanti. A cominciare dal battere la concorrenza che immaginiamo feroce per catturare uno degli allenatori più vincenti della recente storia calcistica europea. Ma soprattutto ci sarà da convincere Conte con un progetto vincente ed un contratto che faccia sorridere il tecnico leccese, qualcosa di molto vicino ai 10 milioni di euro l’anno, cifra che attualmente percepisce solo il capitano rossonero Bonucci.
Lo zampino di Moggi jr
Il quotidiano La Repubblica in edicola oggi, svela però il nome di un altro allenatore che sarebbe in questi giorni sotto la lente d’ingrandimento della dirigenza del Milan: si tratta dell’ex Massimiliano Allegri, anche lui arrivato alla parola fine della sua lunga e straordinariamente vincente epopea juventina. Secondo il giornale romano, l’idea di un ritorno a dir poco clamoroso, sarebbe da attribuire ad Alessandro Moggi, considerato molto vicino a Marco Fassone e al suo braccio destro Max Mirabelli.
Uno sgradito ritorno
Quanto questa ipotesi possa rivelarsi sgradita ai tifosi rossoneri è piuttosto semplice da intuire. Il giorno dell’esonero di Allegri è stata festa grande per il popolo milanista, mai troppo tenero nei confronti di un allenatore che comunque, dopo aver vinto uno scudetto il primo anno ed essere stato scippato del secondo nel famoso campionato del gol di Muntari, è l’ultimo ad aver portato il Milan in Champions League al termine della stagione 2012-13. Per altro con una squadra che l’estate precedente era stata scientificamente smantellata dai picconatori Berlusconi e Galliani (la stagione degli addii di Ibrahimovic, Thiago Silva, Nesta, Inzaghi, Seedorf, Gattuso, Zambrotta, Van Bommel, etc. etc.), formata soprattutto da giovanissimi e calciatori di seconda e terza fascia.
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