Milan: Montella non rischia (anche) per mancanza di alternative
Il tecnico rossonero non sembra sulla graticola nonostante le critiche di Fassone e la rabbia di molti tifosi dopo il ko con la Sampdoria. A pesare sulla decisione della società c’è anche la poca scelta fra gli allenatori attualmente liberi
MILANO - Vincenzo Montella resta al suo posto, incassando la strigliata di Marco Fassone nel post Sampdoria-Milan ma anche la fiducia di una società che lo ha confermato e scelto come tecnico della rinascita rossonera. I risultati, ad oggi, non sono neanche così negativi con 4 vittorie in 6 giornate di campionato e il bottino pieno in Coppa Uefa fra turni preliminari e prima giornata del girone di qualificazione. Eppure le sconfitte patite contro Lazio e Sampdoria (a conti fatti le uniche gare insidiose giocate dal Milan finora) hanno palesato ancora tante lacune nella squadra rossonera, oltre a tante scelte abbastanza incomprensibili da parte del tecnico campano, dalla decisione di puntare su Zapata al posto di Musacchio, fino al tentativo di non scontentare nessuno giocando con un 3-5-2 adattando Suso a fare un’ibrida seconda punta, ottenendo risultati scadenti e perdendo l’imprevedibilità del fantasista spagnolo.
Opzioni peggiori
L’umore dei tifosi del Milan è pessimo e Montella è il bersaglio preferito della critica, ma anche dello stesso Fassone che dopo la sconfitta contro la Sampdoria ha chiaramente fatto capire di non aver digerito la gestione dell’allenatore e l’atteggiamento infuso alla squadra. In molti vorrebbero l’allontanamento immediato del tecnico, e forse anche la stessa società un pensierino ce l’ha fatto, soprattutto in previsione di Milan-Roma ed Inter-Milan, due gare in cui Montella e la sua squadra si giocano certezze e classifica. Ma la tentazione è stata immediatamente ricacciata indietro, un po’ per dar continuità al progetto con Montella, un po’ perché le alternative immediate per arrivare a fine stagione con un nuovo tecnico sono a dir poco deprimenti ed i nomi degli allenatori a spasso che potrebbero salire in corsa sulla panchina rossonera sono tutti inferiori a quello di Montella spesso. L’idea legata a Walter Mazzarri fa quasi sorridere (ma anche rabbrividire), mentre poco potrebbero portare al Milan i vari Zaccheroni e Prandelli, peraltro ai box da diverso tempo. Inutile poi tamponare con tecnici stranieri (Tuchel su tutti) che non conoscerebbero né lingua e né calcio italiano, e gettarli nella mischia a campionato in corso sarebbe un rischio troppo alto; infine, appaiono altamente rischiosi anche il ritorno di Seedorf (richiestissimo da gran parte dei sostenitori rossoneri) e la promozione di Gattuso dalla Primavera, esperimenti che il Milan non può permettersi di fare e di sbagliare, ritrovarsi fuori dalle prime 4 della classifica e magari di nuovo fuori dall’Europa a fine stagione. Avanti con Montella, dunque, avanti col progetto già avviato, perché, alla fine della fiera, cambiare tanto per cambiare e senza avere valide alternative sarebbe peccato assai peggiore.