24 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Calcio | Nazionale

Montella sceglie la cooperativa del gol

Prima Cutrone, poi Andrè Silva, adesso Kalinic. Tutti gli attaccanti rossoneri, appena chiamati in causa, rispondono presente. E mister Montella si gode il suo reparto offensivo. Niente titolare fisso al centro dell’attacco, ma una cooperativa del gol da qui a fine stagione. Una scelta coraggiosa che potrebbe garantire risultati esaltanti.

Silva, Cutrone e Kalinic, la cooperativa del gol di Casa Milan
Silva, Cutrone e Kalinic, la cooperativa del gol di Casa Milan Foto: ANSA

MILANO - «In attacco c'è spazio per tutti e lo vedrete mercoledì». La testimonianza è di quelle che contano visto che a regalarla è Vincenzo Montella, poco dopo il fischio finale di Milan-Udinese da parte dell’arbitro Guida. La dichiarazione dell’allenatore rossonero è la legittima risposta all’ennesima domanda sulla caotica situazione nel reparto offensivo del Milan, dove Patrick Cutrone, Andrè Silva e Nikola Kalinic si contendono una maglia da titolare a colpi di gol.

Il dilemma
Come sottolineavamo sulle pagine del Diario Rossonero, mai dilemma per un allenatore è stato più dolce. Pensate a quanto sarebbe stata diversa la situazione in presenza di un momento no da parte di tutti gli attaccanti a disposizione di Montella: dover scegliere tra chi sta meno peggio. 
Invece no, il mister di Pomigliano D’Arco da adesso in poi avrà un gran bel da fare, ma solamente perchè stabilire le gerarchie nell’attacco rossonero, in presenza di cotanto strapotere offensivo, diventa sempre più complicato.

Il baby bomber
C’è il baby bomber di casa Milan Cutrone che ogni volta che scende in campo sputa l’anima, lotta con il coltello tra i denti e spesso e volentieri timbra il cartellino. Già due reti in campionato e un’intesa più che apprezzabile con alcuni compagni di squadra, come ad esempio Suso, con il quale nelle prime due giornate di campionato ha scambiato assist e gol. Per il più prolifico attaccante della storia nelle giovanili del Milan un inizio di stagione indimenticabile. E un prosieguo che sarà altrettanto ricco di gol e gioie con la casacca rossonera.

Mi manda CR7
Poi c’è Andrè Silva, accompagnato dalla sacra benedizione calcistica di Cristiano Ronaldo e diventato già un beniamino dei tifosi. Nella trionfale prima uscita della squadra di Montella in Europa League sul terreno dell’Ernst Happel Stadion di Vienna, grazie anche al prezioso contributo di Calhanoglu e Kessiè, il centravanti portoghese ha messo tre pallini in fondo al sacco. Intanto i numeri: un gol ogni 68’ minuti giocati con la maglia del Milan e 5 reti in 6 prestazioni ufficiali, solo 3 delle quali dal primo minuto. E poi l’autorevolezza in campo, la solidità al cospetto dei difensori avversari, la freddezza davanti alla porta avversaria, la capacità di dialogo con i compagni, la lucidità nello smarcarsi e farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, l’abilità nel difendere palla e far salire la squadra, il tempismo nell’attaccare la profondità. Tutte caratteristiche da attaccante vero, da bomber consumato, malgrado la carta d’identità ne sveli la giovanissima età.

La sicurezza
Dulcis in fundo, il protagonista dell’ultima vittoria del Milan in campionato contro l’Udinese, Nikola Kalinic. Anche lui, all’esordio con la maglia da titolare a San Siro, si è regalato - e ha regalato a tutti i tifosi rossoneri - un pomeriggio indimenticabile, condito da due gol e mezzo (la tripletta gli è stata sottratta impunemente da un’invasione di campo della Var per un fuorigioco meno che millimetrico). Secondo l’opinione diffusa, da qui in avanti dovrebbe essere proprio il centravanti croato il titolare indiscusso dell’attacco rossonero, forte di qualità imprescindibili per il tecnico Montella come intelligenza tattica, capacità di giocare con e per la squadra, forza fisica e una indiscutibile vena realizzativa. 

La cooperativa del gol
Personalmente ci resta qualche dubbio, intanto perchè come ha sottolineato l’allenatore milanista, la stagione è lunga e ricca di impegni, e poi perchè tenere in panchina attaccanti capaci di segnare tre reti a partita potrebbe risultare complicato. E allora via alla cooperativa del gol: a fine stagione magari il Milan non avrà il bomber da 30 gol, ma se al suo posto dovessimo trovarne tre con 10-15 gol a testa non ci sarebbe troppo da lamentarsi.