25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Calciomercato

Milan scatenato sul mercato, ma qualcosa sulle cifre non torna

Quarto acquisto messo a segno da Fassone e Mirabelli per il nuovo Milan cinese: dopo Musacchio, Kessiè e Rodriguez, ecco Andrè Silva, nuovo fenomeno del calcio portoghese. Già quasi 100 milioni spesi, ma a proposito di cifre qualcosa non torna, specie quando si tratta delle valutazioni fatte per i calciatori rossoneri in uscita.

Suso, Kucka e Niang, tre rossoneri al centro di trattative di mercato
Suso, Kucka e Niang, tre rossoneri al centro di trattative di mercato Foto: ANSA

MILANO - È un momento magico questo per il Milan e i suoi tifosi. La nuova task force di mercato, composta dal neo amministratore delegato Marco Fassone e dal responsabile dell’area tecnica Massimiliano Mirabelli, non perde un colpo. Sono bastati appena due mesi di lavoro - il closing è datato 13 aprile - per mettere subito le prime solide basi al progetto di ricostruzione del club di via Aldo Rossi. Già quattro colpi di mercato piazzati in queste prime settimane di trattative: prima il difensore argentino Musacchio, quindi il centrocampista ivoriano Kessiè, poi il mancino svizzero Rodriguez e per finire il vero gioiellino della campagna acquisti rossonera, quell’Andrè Silva considerato dagli esperti e dagli addetti ai lavori un autentico fenomeno, il prossimo crack del football mondiale.

Il meglio deve arrivare
L’aspetto più esaltante di questa vicenda è però la sensazione che il meglio debba ancora arrivare. Innanzitutto c’è il fronte caldo tra Milano e Roma, sponda Lazio, per la doppia operazione Biglia-Keita, non ancora andata a dama per le bizze dell’attaccante senegalese che continua a preferire la Juventus e per le esose richieste del presidente Lotito riguardo il trentunenne regista argentino, per giunta in scadenza di contratto 2018 (25 milioni). Poi c’è l’affare Conti in sospeso con l’Atalanta, anche questo non ancora decollato per l’esagerata richiesta del presidente Percassi (30 milioni). Per non parlare del probabile affondo in casa Fiorentina per mettere le mani sul croato Kalinic e completare il reparto offensivo da consegnare a mister Montella.

Sfoltimento della rosa
A quel punto arriverà il difficile per Fassone & Mirabelli, come vengono ormai citati abitualmente i due dirigenti rossoneri, quasi fossero un unico monoblocco granitico. Ci riferiamo naturalmente all’operazione sfoltimento della rosa che, visto il sovraffollamento a Milanello, potrebbe rivelarsi più complessa del previsto. Quello che però non torna è il diverso metro di valutazione che contraddistingue i calciatori nel mercato rossonero. La convinzione sempre più forte è che tutti i club interpellati dal Milan, preso atto delle grandi disponibilità rossonere e dell’esigenza di Fassone e Mirabelli di acquistare - e in fretta - per risistemare dalle fondamenta la rosa a disposizione di Vincenzo Montella, stiano approfittando della situazione. 

I conti non tornano
Per Belotti 100 milioni, per Biglia 25 (malgrado i 31 anni e solo 12 mesi di contratto), per Conti 30 milioni, per Kalinic 50 e potremmo continuare a lungo. Se andiamo invece ad analizzare le offerte fatte al Milan per i propri calciatori c’è da restare inorriditi: la Juventus che mette 10 milioni sul piatto per De Sciglio; il Napoli interessato a Suso ma disposto a spendere non più di 16 miloni; il Galatasaray che ne offre addirittura 6 per Carlos Bacca, pagato 30 milioni appena 24 mesi fa. 

Ok il prezzo non è giusto
Alzi la mano chi non trova un’evidente distonia nelle valutazioni di mercato. E allora proviamo a giocare noi a «Ok, il prezzo è giusto». Il Napoli vuole acquistare Suso? Bene, si parta subito da una richiesta di 60 milioni; al Toro o alla Lazio che chiedono Niang si chiedano 40 milioni; per Lapadula, che è pur sempre un centravanti nel giro della nazionale italiana, si pretendano 30 milioni; per il terzino azzurro Mattia De Sciglio inseguito dalla Juventus almeno 20, ma solo perchè è in scadenza di contratto nel 2018. E poi ancora Bertolacci 15, Zapata 10, Kucka 8, Poli 5, Paletta 5, Vangioni 5. Giusto per ridare un po’ d’equilibrio a quella che adesso sembra una gara a chi spara la cifra più alta.