19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Calcio

Giovanni Galli: “La posizione del Milan in classifica è straordinaria”

Il secondo posto in campionato colma l’amarezza per la vittoria sfumata del derby e rinfranca l’ex portiere rossonero

MILANO - Lo ha detto anche Montella alla fine del derby pareggiato contro l’Inter: «Guardate la classifica e sorridete, tifosi milanisti, perché avremo pure preso gol al 92’, ma siamo secondi». Vero, anche se un po’ d’amaro in bocca c’è per una vittoria nella stracittadina andata in frantumi proprio sul più bello, proprio quando il più sembrava fatto, quando il secondo posto solitario dietro la Juve pareva in cassaforte. Eppure il Milan ed i suoi tifosi devono essere davvero entusiasti per questi primi tre mesi di campionato e per una posizione di classifica inaspettata ad inizio stagione, quando il calciomercato aveva chiuso i battenti senza che gli inermi dirigenti rossoneri riuscissero a piazzare qualche colpo rilevante; Milan secondo? Impossibile. In quanti lo hanno detto? Tutti, più o meno.

Orgoglio e dignità

E invece Vincenzo Montella, facendo leva proprio su un profilo basso, ha organizzato il suo lavoro sulla squadra milanista, reduce da tre stagioni oscene chiuse senza la qualificazione in Europa; un lavoro fatto di sudore, tattica, sacrificio e tanta dignità, un termine sul quale il tecnico campano ha battuto violentemente, convinto di spronare i suoi ragazzi a dare di più e a non farsi sbeffeggiare dall’Italia intera dopo anni di trionfi. Il secondo posto sta lì a testimoniare quanto bene abbia impostato le sue idee Montella, come confermato anche da Giovanni Galli, portiere del Milan di Arrigo Sacchi ed oggi commentatore televisivo per la redazione sportiva di Mediaset: «Montella è intelligente e molto furbo - afferma Galli - ed ha capito subito che in questa stagione non poteva fare rivoluzioni visto l’organico a disposizione. I risultati stanno arrivando, oggi il Milan è in una posizione di classifica impensabile, sta ottenendo molto anche se la strada è ancora lunga perché Montella vuole sempre di più».