29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Calcio

Dalla serie A alla serie C, quanto Milan sulle panchine italiane

Fra gli allenatori professionisti della stagione 2016-2017 ci sono tanti ex rossoneri a guidare le varie formazioni, col sogno di sedersi un giorno sulla panchina di San Siro

MILANO - Se il Milan da anni non riesce a conseguire risultati rilevanti e i record sono più negativi che positivi, l'orgoglio rossonero arriva dalla panchina. Non quella milanista, cambiata sei volte nelle ultime quattro stagioni, bensì da quelle di tante formazioni che dalla serie A alla serie C vedono una guida dai connotati milanisti. Nella massima serie, ad esempio, c'è il debuttante Roberto De Zerbi, tecnico del Palermo, che a campionato già iniziato ha preso il posto di Davide Ballardini (altro ex milanista avendone allenato in passato il settore giovanile) e che mosse i suoi primi passi da calciatore proprio nel Milan, sviluppando poi altrove la sua carriera da trequartista. Quindi a Bologna c'è Roberto Donadoni, gloria rossonera degli anni ottanta e novanta, ormai allenatore affermato che fra nazionale italiana, Napoli, Parma e appunto adesso Bologna si sta ritagliando un ruolo importante anche da tecnico, affermandosi come uno dei più preparati allenatori italiani, in lizza anche per guidare nuovamente l'Italia dopo l'addio di Antonio Conte. Infine a Pescara troviamo Massimo Oddo, una Coppa dei Campioni e uno scudetto in rossonero dal 2007 al 2011, uno dei giovani più rampanti della panchina italiana, grazie al suo gioco brillante ed offensivo che ha permesso agli abruzzesi di conquistare la promozione dalla serie B l'anno scorso e giocarsi quest'anno la permanenza in A nonostante un organico non di primissimo livello.

Voglia di emergere

Ma gli ex rossoneri in panchina non si fermano alla serie A: in serie B, infatti, ci sono due ex compagni ed amici che al Milan hanno vissuto momenti indimenticabili, Rino Gattuso e Cristian Brocchi. Il primo allena il Pisa dopo averlo condotto alla promozione la stagione scorsa fra mille difficoltà infondendo la sua grinta ai calciatori toscani, il secondo è alla guida del Brescia, squadra giovane e talentuosa, chiamata ad un campionato tranquillo dopo le ansie societarie degli ultimi anni. Brocchi, che lo scorso anno ha sostituito proprio al Milan Mihajlovic dopo l'assurdo esonero del serbo da parte di Berlusconi, ha deciso di ripartire dal campionato cadetto per affermare le sue idee in un ambiente tranquillo che lo lasci lavorare con fiducia e serenità. Scendendo in serie C, poi, a Venezia c'è Filippo Inzaghi, centravanti del Milan dal 2001 al 2012 e tecnico rossonero due stagioni fa, ripartito dalla Laguna per dimostrare che l'annata sulla panchina milanista non ha mostrato il vero Inzaghi allenatore. Il Venezia è squadra ambiziosa ed economicamente attrezzata, già al comando del girone B della terza serie, lanciato verso il ritorno in serie B che da quelle parti manca da oltre dieci anni. Stesso discorso per il Foggia, guidato l'anno scorso dal già citato De Zerbi e quest'anno da Giovanni Stroppa, lanciato giovanissimo dal Milan di Arrigo Sacchi, e già in grado di issare i rossoneri foggiani al comando del girone C della serie C. A Lucca, quindi, l'ex attaccante del Milan di metà anni ottanta Giuseppe Galderisi siede sulla panchina della Lucchese (altri rossoneri) con l'obiettivo di disputare un campionato tranquillo che conduca i toscani alla salvezza il prima possibile. Ma non è finita qui, perchè a Macerata a guidare i biancorossi locali c'è Federico Giunti, campione d'Italia col Milan di Zaccheroni nel 1999, a Forlì c'è Massimo Gadda che col Milan ha giocato ad inizio anni ottanta e alla Viterbese c'è l'ex centravanti Giovanni Cornacchini, poco spazio con Capello ad inizio anni novanta e tanti gol in serie B e C. La scuola Milan, insomma, almeno in panchina continua a funzionare e chissà che un giorno qualcuno di questi rampanti tecnici non possa tornare a Milanello con cappello in testa e fischietto al collo.