20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Calcio - Serie A

Milan, Berlusconi detta le condizioni ai cinesi

La trattativa che potrebbe portare alla cessione dell’Ac Milan ha subito una frenata. Silvio Berlusconi chiede garanzie e detta le sue condizioni. Ora tocca ai cinesi rispondere, ne va del buon esito dell’operazione.

MILANO - «Voglio vendere tutto ai cinesi, l'alternativa è che mettiate voi i soldi perché io non ne metto più». Con queste parole, riportate dal collega Longoni di Telelombardia, Silvio Berlusconi si sarebbe rivolto ai suoi ospiti nel corso di una cena a Villa Gernetto. Come ormai siamo abituati a registrare da qualche anno a questa parte, non c’è incontro elettorale o momento conviviale con protagonista il presidente rossonero, che qualche dichiarazione shock attribuita al patron di Arcore non arrivi a turbare la serenità in casa Milan. 

I borbottii presidenziali

Ne sanno qualcosa i tanti allenatori alternatisi nelle ultime stagioni a Milanello, da Ancelotti a Mihajlovic, passando per Allegri, Seedorf e Inzaghi. Tutti quanti, a più riprese, hanno subito le frasette al veleno confidate a mezza bocca dal presidente Berlusconi ai suoi interlocutori. 

Ora però non si tratta più di considerazioni più o meno sgarbate nei confronti di un tecnico, ma di una trattativa che potrebbe definitivamente segnare il futuro di un club che, anche grazie al presidente Berlusconi, ha scritto pagine fondamentali della storia del calcio nell’ultimo trentennio (anche se gli ultimi 5 anni rappresentano solo un condensato di scelte insensate e di dubbia opportunità che hanno fratto precipitare il Milan dalle stelle alle stalle).

Ci riferiamo naturalmente all’operazione che potrebbe consegnare il 70% del pacchetto azionario dell’AC Milan ad una cordata cinese guidata dal finanziere italo-americano Sal Galatioto. 

La frenata

Negli ultimi giorni, come riportato anche dalle pagine del diariodelweb.it avevamo registrato una sorta di frenata alla trattativa, colpa del momento di riflessione del presidente Berlusconi, ancora non pienamente convinto di questa cessione. Non che le dichiarazioni di ieri sera a Villa Germetto, vere o presunte che siano, spostino granché i termini della questione. Il numero uno rossonero non è certo di volersi privare della sua creatura e se anche decidesse di farlo sarebbe solo di fronte ad accordi ben precisi.

Due condizioni

Vediamo allora nel dettaglio quali sono le condizioni che il patron del Milan pare voglia dettare ai possibili acquirenti. Innanzitutto la disponibilità dei nuovi proprietari a lasciare a Silvio Berlusconi la presidenza della società per i prossimi 2/3 anni e soprattutto adeguate garanzie sugli investimenti per riportare in auge il club. 

Sulla carta due ostacoli non proprio insormontabili anche se qualche perplessità resta. Perché è vero che il gruppo di investitori cinesi sembra pronto a lasciare la presidenza onoraria all’attuale numero uno rossonero, ma è impensabile che gli si conceda anche diritto di veto o potere decisionale sulle scelte aziendali. 

Gli investimenti

Per quanto riguarda la seconda condizione - quella che poi sta più a cuore al popolo milanista - sembra assodato che un investimento importante di circa 700 milioni di euro solo per acquistare la società Ac Milan non possa poi prescindere dalla volontà dei nuovi proprietari di rendere la squadra competitiva e vincente in tempi rapidi. Un’ipotesi contraria non avrebbe senso. Comprensibile però che Silvio Berlusconi chieda adeguate garanzie, ne va della sua passione rossonera. Ormai è chiaro, l’attuale presidente vuole tornare assolutamente a vedere un Milan vincente, ma i soldi devono metterli i cinesi.