L’ironia di Jack Ma non convince: c’è Alibaba sul Milan
Chiamato in causa a gran voce dalla stampa italiana il magnate cinese ha provato a defilarsi con una battuta (non particolarmente riuscita) su un social network. Secondo il direttore di chinafiles.com però sarebbe proprio Jack Ma l’uomo chiave della cordata che sta per acquistare il Milan.
MILANO - «Il Milan è nella città italiana di Milano?». Sarà anche un magnate dell’industria, un genio degli affari, un fine stratega dell’alta finanza, ma quanto ad umorismo, Jack Ma, il proprietario del colosso dell'e-commerce Alibaba, ha ancora un bel po’ di strada da fare. Nelle ultime ore l’imprenditore cinese deve essersi sentito evocato con troppa impetuosità dai media italiani, causa il suo ipotetico coinvolgimento nella trattativa che dovrebbe concludersi con la cessione dell’Ac Milan ad una cordata di imprenditori cinesi guidata dall’advisor italo-americano Sal Galatioto. Comprensibile quindi il tentativo di stemperare la tensione con una battuta (?) pubblicata sul proprio profilo Weibo, la versione cinese di Twitter, dall’uomo più ricco d’Asia.
Il depistaggio di Jack Ma
«Ho sentito che Mike Tayson dei Lakers di recente ha viaggiato a Milano, ma non sono sicuro si trattasse del Milan. Ora Yao Ming sarà nei guai». Questa la seconda parte dell’esternazione di Jack Ma, se è possibile ancor più criptica ed enigmatica della prima domanda sulla collocazione geografica dell’ex club più titolato al mondo. Di certo il fondatore di Alibaba ha tentato di depistare i pressanti cronisti con una deviazione sullo sterrato che però non ha convinto del tutto.
«Il Milan è un bel bocconcino»
Secondo autorevoli esperti di economia e finanza in salsa cinese, infatti, quello di Jack Ma sarebbe il profilo ideale per mettere le mani e rilanciare in grande stile un club ricco di storia come quello rossonero. Intervistato dal Corriere dello Sport, il direttore di chinafiles.com Gabriele Battaglia ha spiegato perché i cinesi sono pronti ad entrare in maniera così decisa nel football di casa nostra: «Qui i rumors di possibili capitali cinesi da investire nel Milan, ci sono. Quello rossonero sarebbe il più classico dei bocconcini: il club più titolato d'Italia e tra i più famosi al mondo con Barcellona e Real Madrid. In Cina poi, dici Milan e dici calcio italiano. Facciamo un'ipotesi: i cinesi comprano il Milan, il giorno dopo a Pechino sbarcano i Baresi i Maldini di turno a portare in giro il marchio rossonero, nascono scuole calcio, parte un merchandising mirato, tutto diventa un affare. Per i cinesi e per il loro presidente Xi Jinping comprare un club straniero dopo tutti gli investimenti fatti in patria, sarebbe la quadratura del cerchio. E la leadership governativa ne trarrebbe giovamento. Il Milan, poi, sarebbe un asset economico praticamente già pronto».
«Jack Ma esclude Robin Li»
A questo punto si tratta di capire chi può essere il vero leader di questa cordata e se davvero conviene puntare una fiche su Jack Ma, fondatore di Alibaba e comproprietario del Guangzhou Ervergrande: «Partirei da un dato certo: se è Jack Ma a voler investire sul Milan, questo escluderebbe Robin Li. Dico che è l'uno o l'altro perché sono in concorrenza per business e asset strategici: entrambi impegnati nell'ecommerce, entrambi legati a internet e ai motori di ricerca (Alibaba e Baidu). Ma Jack Ma sarebbe il candidato ideale per quanto già fatto alla guida del Guangzhou F.C., la squadra allenata anche da Lippi che ha vinto tre titoli cinesi e due Champions asiatiche negli ultimi anni. Tra l'altro Jack Ma ha anche fondato l'Alibaba Sports Group, una società specializzata nel campo delle acquisizioni sportive. Il connubio sarebbe perfetto: Evergrande compra il Milan e Jack Ma potrebbe rientrare nell'operazione come socio finanziatore».