18 aprile 2024
Aggiornato 04:30
MotoGP alla sbarra

E Rossi e Marquez finirono in tribunale

Il Dottore presenta il suo appello contro la penalizzazione in griglia di partenza: la sentenza del Tribunale dello sport arriverà entro le prove libere di Valencia. Intanto anche lo spagnolo finisce al centro di un fuoco incrociato di denunce, con la trasmissione televisiva Le Iene

Valentino Rossi e Marc Marquez
Valentino Rossi e Marc Marquez Foto: ANSA

ROMA – Dalla pista ai microfoni dei giornalisti e, ora, ai tribunali. Lo scontro tra Valentino Rossi e Marc Marquez si trasferisce su un altro terreno: quello legale. Come vi avevamo anticipato nei giorni scorsi sulla base delle indiscrezioni giornalistiche, infatti, il Dottore ha deciso di presentare ricorso al Tribunale arbitrale dello sport di Losanna contro la penalità che lo arretrerebbe in fondo alla griglia di partenza nell'ultimo e decisivo Gran Premio di Valencia.

Rossi chiede l'annullamento della penalità

La richiesta del campione di Tavullia, e del suo avvocato Massimiliano Maestretti (per combinazione, anche consigliere della Ferrari) è ovviamente quella di cancellare o, al limite, rinviare l'applicazione della penalizzazione: «Rossi chiede l'annullamento della penalità – si legge nel comunicato ufficiale del Tas – o almeno la sua riduzione da tre a un punto. Insieme a questo appello, Rossi ha anche chiesto urgentemente di sospendere l'esecuzione della penalità per non perdere la sua posizione sulla griglia di partenza della prossima gara di Valencia. La procedura di arbitrato è in corso e una decisione è attesa non oltre il 6 novembre», ovvero proprio a ridosso delle prove libere in Spagna. Nell'entourage di Vale resiste insomma qualche speranza di ribaltare la sentenza emessa dai commissari in Malesia: secondo i suoi difensori, infatti, non solo esistono prove inconfutabili che Marquez lo ha volontariamente rallentato, ma in ben 92 dei 95 precedenti analoghi nella storia del motociclismo venne inflitto un solo punto di penalizzazione invece di tre.

Marc contro Le Iene

Anche Marc Marquez, dal canto suo, ha deciso nei giorni scorsi di rivolgersi ai giudici. Nel suo caso, però, l'incidente con Rossi a Sepang c'entra solo indirettamente: il due volte iridato ha infatti sporto denuncia a due inviati della trasmissione televisiva Le Iene, Stefano Corti e Alessandro Onnis, per un diverbio avvenuto venerdì scorso con la troupe del programma. «Un gruppo di persone è apparso a casa di Marquez – racconta il suo manager Emilio Alzamora – e lo ha sommerso di insulti e azioni umilianti e ridicole, spingendo e assaltando addirittura i suoi parenti più stretti. Data la sua gravità, l'accaduto è stato denunciato e risulterà in un procedimento penale contro queste persone». Diversa è la versione degli inviati di Italia 1, che l'hanno espressa sulla loro pagina Facebook: «Siamo arrivati nei pressi dell’abitazione dei genitori del pilota dove abbiamo incontrato Marc Marquez, suo padre, suo fratello e un loro amico – spiegano – Quando abbiamo provato a consegnare la nostra coppa (la 'coppa di m...', un premio ironico realizzato per l'occasione contro il centauro spagnolo, ndr) siamo stati aggrediti e nella colluttazione hanno rotto la telecamera e sottratto le schede video. Probabilmente volevano una coppa più grossa». Le due iene sono finite in ospedale per colpa delle lesioni riportate e hanno dato mandato a loro volta ai propri avvocati di denunciare Marquez e i suoi familiari per aggressione, lesioni, calunnia e rapina. Nuove code polemiche, insomma, che riscaldano ulteriormente (se ce ne fosse stato il bisogno) e purtroppo anche un po' avvelenano questa volata mondiale della MotoGP.