20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Calcio - Serie A

Il gioco delle coppie, la nuova tendenza di Casa Milan

A Milanello è un via vai di portieri, terzini, difensori centrali e attaccanti, alternati nell’undici titolare rossonero da un Sinisa Mihajlovic sempre più confuso e ancora alla ricerca della quadratura del cerchio.

MILANO - In questi ultimi giorni quando si parla di Milan non si fa altro che sentire discorsi su coppie scoppiate, cambio di coppie, valzer di coppia, gioco delle coppie, un florilegio di giochi di parole creati ad arte per mettere in croce un unico destinatario: Sinisa Mihajlovic. Il nuovo allenatore rossonero, protagonista di un inizio di campionato ancora peggiore rispetto a quello di Pippo Inzaghi sulla panchina del Milan, sembra ancora non aver messo bene a fuoco le reali potenzialità dei suoi calciatori, tanto da accoppiarli e poi scoppiarli, in tutte le zone del campo, ogni maledetta domenica.

Chi sono i terzini titolari?
Prendiamo ad esempio i terzini. Il tecnico serbo è partito da De Sciglio e Antonelli, schierati nella prima giornata di campionato a Firenze, per finire ad Abate e lo stesso Antonelli, messi in campo all’Olimpico di Torino. In mezzo un’infinita serie di combinazioni che ha coinvolto anche Davide Calabria, schierato accanto a De Sciglio contro il Palermo, a Udine e a Genova. Colpa anche degli infortuni, certo, ma al momento risulta difficile immaginare quale possa essere la coppia titolare dei terzini rossoneri.

E i due centrali di difesa?
Analoga situazione per i compagni di reparto, i centrali di difesa. Nelle prime otto partite di campionato Mihajlovic ha utilizzato le seguenti coppie: Ely-Romagnoli (1 partita, 3 gol presi), Zapata-Romagnoli (5 partite, 8 gol presi), Ely-Zapata (1 partita, 4 gol presi) e Alex-Romagnoli (1 partita, 1 gol preso). Risultato di questo valzer di difensori, un Milan colabrodo che ha sempre subito reti e dopo 8 turni può vantare il non invidiabile primato di avere la seconda peggior difesa della serie A.
Per non parlare del gioco delle coppie che sta per iniziare anche tra i pali della porta rossonera: Diego Lopez è in crisi nera di fiducia e autostima e Donnarumma pare pronto a fargli le scarpe. Anche su quel fronte Mihajlovic non sembra aver le idee molto chiare.

Poca intesa tra i vari attaccanti
Ma le dolenti note per l’allenatore serbo iniziano sul fronte offensivo. I gemelli del gol tanto reclamizzati dopo un discreto precampionato, Bacca e Luiz Adriano, sembrano già aver perso le misure. Tra i due si è mezzo in mezzo Balotelli e gli equilibri sono saltati. Non che il colpevole possa essere Supermario, tra l’altro sempre protagonista di buone prestazioni ogni qual volta è stato chiamato a giocare. Ovvio che il responsabile principale sia l’allenatore rossonero, ancora sorpreso a brancolare nel buio e incapace di trovare un assetto definitivo per questa squadra, sia a livello di modulo che di interpreti. 

È un Milan senza gioco
A destare interesse è una statistica diffusa al termine dell’ottava giornata di campionato, secondo la quale il Milan è una delle peggiori squadre quanto a conclusioni a rete. Solo 29 tiri in porta, con una media di circa 3,6 palloni scagliati tra i pali avversari. Considerando la percentuale di gol segnati per tiri nello specchio (1 rete ogni 3,6 conclusioni), alla fine il Milan può vantare una precisione invidiabile. Ma il dato diventa allarmante alla luce della miseria creativa del reparto offensivo del Milan, incapace di produrre azioni da gol in numero soddisfacente.
A conferma del fatto che probabilmente, prima ancora di scegliere gli undici titolari, Sinisa Mihajlovic dovrebbe risolvere un altro problemino tutt’altro che di poco conto: dare un gioco e una fisionomia tattica alla squadra rossonera, impoverita e frustrata oltre misura da un inizio di campionato mortificante.