29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
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Ninna nanna al pancione e il futuro bebè piangerà meno

Cantare al piccolo quando si trova ancora nel pancione può rendere il piccolo più tranquillo, meno incline al pianto e alle coliche

Altro che giochi, posizioni o peluche. Per far piangere meno il proprio piccolo ci vuole una ninna nanna. E non cantata quando è ora della nanna, ma ancora prima di nascere. Cantare al ‘pancione’ in attesa che il piccolo nasca avrebbe infatti un effetto calmante che durerà anche dopo il lieto evento.

Una ricerca tutta italiana
Ad asserirlo è uno studio italiano condotto dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca che è riuscita a evidenziare come la dolce voce della mamma possa influenzare la serenità del bebè anche dopo la sua nascita.

Meno pianti e risvegli notturni
Secondo i risultati ottenuti dalla ricerca, i bambini nati da mamme canterine piangono molto meno, ma non solo: pare che intonare ninnenanne sia molto efficace anche nel ridurre il rischio di coliche. I bebè che avevano beneficiato del canto della mamma piangevano circa un quarto del tempo di un neonato che non aveva avuto il piacere di sentire la voca della futura madre. E non è finita qui, perché il canto sembra avere avuto un altro effetto particolarmente gradito: la riduzione dei risvegli notturni.

Una miglior sintonia
Infine, nei primi tre mesi di vita, i piccoli hanno evidenziato un maggiore attaccamento verso le mamme che cantavano canzoncine sia prima che dopo la nascita. E gli effetti positivi, a quanto pare, si estendono anche per la neomamma che si sentirebbe meno stressata di chi non ha mai intonato una ninna nanna. Insomma, i benefici ci sono, ora non resta altro da fare che cantare.