19 marzo 2024
Aggiornato 07:30
L'intervista

De Mari: «Sul Covid hanno sbagliato tutto, ecco come si può curarlo davvero»

La dottoressa Silvana De Mari, medico chirurgo, psicologa e scrittrice, spiega al DiariodelWeb.it tutti gli errori commessi nella gestione politica e sanitaria del virus

De Mari: «Sul Covid hanno sbagliato tutto, ecco come si può curarlo davvero»
De Mari: «Sul Covid hanno sbagliato tutto, ecco come si può curarlo davvero» Foto: Angelo Carconi ANSA

Un fiasco totale. Nel contrasto alla pandemia di Covid-19, le autorità politiche e sanitarie hanno sbagliato su tutta la linea: dalla somministrazione di farmaci sbagliati all'utilizzo di misure restrittive che non hanno avuto altri effetti se non quello di sopprimere i sistemi immunitari delle persone. Il DiariodelWeb.it ha chiesto alla dottoressa Silvana De Mari, medico chirurgo, psicologa e scrittrice, che ha ripercorso ai nostri microfoni tutte le decisioni prese dai primi mesi della diffusione dei contagi, evidenziando le falle più macroscopiche.

Dottoressa Silvana De Mari, lei è stata piuttosto critica con tutta la gestione del coronavirus.
È stato tutto talmente delirante e sbagliato, che a volte faccio fatica a credere alla buona fede.

Partiamo dall'inizio.
Che in Cina fosse in circolazione il Sars-Cov2 lo sapevamo, e chiunque avrebbe dovuto capire che prima o poi sarebbe arrivato da noi. Nel 2003 arrivò la prima Sars, anch'essa proveniente da Wuhan: tanto da far ritenere verosimile, benché non certa, l'idea che si tratti di virus ingegnerizzati. Ma quella la sconfiggemmo.

In che modo?
Con l'idrossiclorochina. Un vecchio farmaco a bassissimo costo, sei euro a scatola, che serve come antimalarico.

Invece stavolta cosa è accaduto?
Il 31 gennaio viene pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la dichiarazione dello stato di emergenza. Dopodiché il 2 febbraio Burioni, che non è un virologo ma sta sempre in televisione, dichiara il falso, ovvero che il virus non sta circolando in Italia. Il ministro Speranza sperpera denaro pubblico per realizzare uno spot televisivo in cui si dichiara il falso, ovvero che il Covid-19 è poco contagioso. Il presidente Conte, in televisione, dichiara il falso: «Siamo pronti all'arrivo di questa epidemia». E dire che, a marzo, mi telefonavano disperate le caposala che avevano reparti pieni di infettivi e neanche un flacone di Amuchina.

Ma che cos'è veramente il Covid-19?
Un Covid, quindi un'influenza. Che può essere una malattia terribilmente pericolosa: tutti gli anni perdiamo dai 20 ai 30 mila pazienti. Se curata correttamente, è solo un po' più carogna dell'influenza stagionale. Altrimenti può diventare devastante. Dipende da come la si cura. Anche contro il diabete funziona meglio l'insulina dello zucchero.

E da quando è in circolo?
Almeno da novembre 2019, e nessuno se n'era accorto. Tutti i miei amici medici di famiglia mi hanno confermato che quest'anno hanno visto più polmoniti atipiche e interstiziali degli anni scorsi. E le hanno curate come sempre: con un antibiotico di copertura, con il cortisone, e con gli antinfiammatori, non con la tachipirina. Poi, il 22 febbraio arriva un'ordinanza dal ministero della Salute, lo stesso che aveva realizzato lo spot venti giorni prima, dicendo che dalla Cina è arrivato un virus mortale per il quale non c'è cura. Questo ha terrorizzato tutti.

È una malattia mortale?
La maggioranza dei decessi è al di sopra degli 80 anni e con patologie pregresse. Al di sotto dei 70 anni ha una mortalità dello 0,05%, secondo l’Oms. Il 90% delle persone non si ammala nemmeno, il 90% delle persone che si ammalano guarisce. Se curata bene, con le medicine giuste, ha un basso tasso di letalità. Quando dicono che abbiamo le rianimazioni piene, rispondo che vorrei vedere le cartelle cliniche. Se, prima di finire in terapia intensiva, i pazienti sono stati curati dal loro medico della mutua solo con la tachipirina per giorni.

Dunque, siamo passati dalla sottovalutazione iniziale all'allarmismo.
Lo schema si è ripetuto in quasi tutti i Paesi. I pazienti, terrorizzati, vanno tutti in ospedale. Il protocollo era quello di isolare i malati e di dare loro solo la tachipirina. Nessuno gli ha dato antinfiammatori, quando il Covid uccide mediante infiammazione. Quando l'infiammazione arriva all'interno dei vasi, fa coagulare il sangue e i polmoni si irrigidiscono. Se, a quel punto, qualcuno intuba il paziente, fa la catastrofe. Questo abbiamo impiegato un tempo folle a scoprirlo, perché il ministero della Salute italiano, come molti altri in giro per il mondo, ha vietato le autopsie. Ma come? La medicina è basata sulle autopsie.

Però non tutti i medici, fortunatamente, si sono adeguati.
Alcuni valorosi hanno scoperto che bisognava dare antinfiammatori, cortisone ed eparina. Alcuni, ricordando la prima Sars, hanno usato l'idrossiclorochina, ottenendo risultati spettacolari. Tra questi, soprattutto, i dottori Zangrillo e Cavanna. Che però hanno sottolineato come l'idrossiclorochina ha due grossi difetti: primo, costa poco; secondo, ne ha parlato bene Trump.

È solo per questi motivi che non si usa l'idrossiclorochina?
No. Il giornale medico inglese The Lancet, lo stesso che nel 2003 aveva scritto che l'idrossiclorochina funziona benissimo contro i virus Covid, pubblica un folle lavoro scientifico di quattro tizi, mai sentiti nominare da nessuno, i quali dichiarano di avere esaminato 84 mila cartelle, in un ospedale australiano che ha risposto di non averli mai visti, dichiarando l'idrossiclorochina pericolosa. In seguito a questo singolo lavoro questo farmaco viene proibito dall'Oms. I medici di tutto il mondo protestano con The Lancet e l'articolo viene ritirato: un fatto senza precedenti. Allora l'Oms lo sblocca, ma in Italia l'uso dell'idrossiclorochina resta proibito per il Covid. Se un medico lo vuole usare, e io lo sto facendo, deve farlo a suo rischio e pericolo.

Intanto, però, la nazione è stata paralizzata.
Nessuno di questi esperti dei comitati tecnico-scientifici ha detto agli italiani una cosa elementare: per non ammalarsi serve un sistema immunitario forte. Come si fa a sostenere il sistema immunitario? Vitamina D, vitamina A, vitamina C, un po' di Omega 3, zinco e selenio. E, soprattutto, stare all'aria aperta per almeno due ore. Invece la gente è stata chiusa in casa. Mi pare che sia stato fatto tutto il possibile per far ammalare più persone possibili. La vendita di antidepressivi e ansiolitici è salita alle stelle, i malati psichiatrici sono scompensati per sempre, i bambini hanno disturbi fobici che non riusciremo a curare mai, l'economia è distrutta. Per una malattia che si cura con un farmaco che costa 6 euro. Ma anche con altri farmaci.

Quali?
Il plasma iperimmune. Oppure la lactoferrina: a Tor Vergata hanno scoperto che grazie ad essa i bambini non si ammalano di Covid. O ancora lo spray Endovir Stop, frutto di una spettacolare ricerca italiana, che non solo ha effetto preventivo, ma addirittura nelle fasi iniziali permette una rapidissima negativizzazione del tampone, senza che si sviluppino sintomi. E la lactoferrina e l'Endovir Stop non sono nemmeno farmaci, ma semplici integratori che si possono acquistare senza bisogno di ricetta. Ma sono difficilissimi da trovare e vengono continuamente attaccati e demonizzati.