29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Rimedi per la calvizie

Calvizie e perdita di capelli. Ecco la nuova tecnica che li fa ricrescere nell’80% dei casi

Un nuovo metodo sperimentato presso l’Istituto Dermopatico dell'Immacolata, favorisce la ricrescita dei capelli nell’80% dei casi. Ecco come funziona

Quando si parla di estetica si pensa quasi sempre alla bellezza della nostra pelle, si prendono in considerazioni eventuali ritocchini al viso, ai metodi per eliminare rughe e lassità. Poco, però, si parla della nostra chioma. Il che è molto strano perché i capelli possono fare una grande differenza quando si parla di estetica. Ben lo sanno le persone che per varie cause soffrono di alopecia. Finalmente anche per loro, però, sembra essere arrivato il momento della svolta: ricercatori italiani sono infatti riusciti a trovare una cura in grado di ripristinare la ricrescita dei capelli dell’80%. Ecco di cosa si tratta.

Una terapia cellulare
Lo studio è stato condotto da un team di ricerca dell’Istituto Dermopatico dell'Immacolata (IDI) di Roma. I partecipanti erano 168 persone. Un numero apparentemente irrilevante ma attualmente considerato il più ampio per una ricerca di questo genere. Gli scienziati hanno reclutato un gruppo di persone che, per svariate cause, si sono ritrovate senza capelli e – di conseguenza – con una perdita non indifferente dell’immagine personale. Per i volontari è stata utilizzata una nuova e innovativa terapia cellulare.

Come funziona
La terapia in questione si basa su una cura biologica e cellulare che utilizza l’infiltrazione dei derivati di sangue. Già sfruttati anche in medicina per la pelle attraverso un metodo conosciuto con il nome di PRP (Plasma ricco in piastrine). E i risultati non si sono fatti attendere: l’80% dei pazienti affetti da alopecia androgenetica ha assistito a una ricrescita dei capelli.

Lo studio
Durante lo studio, sono stati convolti 102 uomini e 66 donne affette da alopecia androgenetica. L’età media per gli uomini era di 28 anni mentre per le donne era 36. I pazienti sono stati seguiti per tre anni, stesso periodo in cui un altro gruppo di persone affetto dalla stessa patologia è stato seguito dal team di ricerca, senza assumere nessun tipo di terapia. In questi ultimi i medici non hanno potuto fare altro che rilevare un continuo peggioramento, mentre in quelli sottoposti a cura sperimentale si è potuto notare una crescita dei capelli evidenziabile nell’80% delle persone coinvolte.

Perché funziona
Il PRF è un emoderivato estratto dal sangue del paziente (per mezzo di un semplice prelievo venoso) che contiene una dose cospicua di alcune proteine, globuli bianchi, fibrina e piastrine. La differenza sostanziale, rispetto al classico PRP usato per tonificare la cute, è questo contiene anche un particolare emo-concentratore che favorisce la ricrescita dei capelli.

Come si esegue la terapia
Il medico preleva una piccola quantità di sangue attraverso un prelievo venoso e il liquido viene immediatamente sottoposto a una sorta di centrifuga che separa il plasma – ricco di piastrine, globuli rossi e fibrina. Il plasma viene poi re-iniettato nel paziente nel luogo colpito da alopecia. Generalmente il trattamento viene ripetute alcune volte in un anno. Gli effetti collaterali sono rari e si tratta per lo più di un lieve gonfiore e bruciore nei primi giorni - esclusivamente nella sede dell’iniezione. La tecnica, che fa parte della medicina rigenerativa, potrebbe essere utile «anche a chi ha perso i capelli per colpa della chemioterapia», conclude Giovanni Schiavone, responsabile dell'Unità di Medicina rigenerativa. I dettagli dello studio sono stati pubblicati su Dermatologic surgery.