West Nile virus, già 3 morti: timori nel Ferrarese e anche in Piemonte
Diverse persone risultate positive al virus del West Nile e già 3 vittime. Si teme per una diffusione della malattia non solo nel Ferrarese. Nuovi casi anche in Piemonte. E’ allarme
Il virus del Nilo Occidentale, o West Nile, torna a far parlare di sé prepotentemente in queste ultime due settimane. Sono infatti già tre i morti accertati, e diverse le persone risultate positive all’infezione. E così che il West Nile torna a fare paura, non solo nelle province maggiormente colpite, come il Ferrarese, ma anche nel resto d’Italia per cui si teme una possibile diffusione: da non ultima la notizia diffusa dall’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, secondo cui il virus è presente in due diversi ceppi anche in Piemonte. Secondo i dati in possesso delle autorità sanitarie, dallo scorso luglio sono state accertate almeno 6 positività al virus nel Torinese e una nel Vercellese.
Si diffonde
L’allarme lanciato dagli esperti dopo i 3 casi di morte avvenuti nel Ferrarese comprende buona parte dell’Emilia-Romagna, con i 12 casi di positività riscontrati in provincia di Bologna, che seguono i 15 del Ferrarese. Secondo l’Ausl di Ferrara, a rischiare di più sono le persone con problemi cardiaci, tuttavia il virus può provocare danni anche a chi non ne soffre, per cui è sempre bene sottoporsi a terapia nel caso si risulti positivi. Sempre secondo l’Ausl la diffusione del West Nile in questo periodo si è dimostrata piuttosto attiva, ed è importante poter prendere tutte le misure di controllo e contrasto.
I tre morti
Sono dunque tre le vittime del West Nile accertate finora. Il primo decesso è avvenuto a fine luglio presso l’ospedale ferrarese di Cona. La vittima, un uomo di 77 anni, tale Paolo Bonazzi, residente a Cento. Gli altri due casi di morte sono avvenuti il 9 agosto scorso, ai danni di due pazienti residenti a Ferrara: Enzo Bonaccorsi e Gualtiero Ferraresi rispettivamente di 69 e 86 anni. Il decesso è stato causato per entrambi da forme neuroinvasive particolarmente gravi del virus. Tutte e due le vittime erano affette da patologie cardiovascolari.
Il virus del West Nile
Come ormai molte malattie e virus il West Nile è trasmesso da una zanzara infetta. In questo caso non si tratta della famigerata zanzara tigre, ma della più «comune» zanzara del genere Culex. Le zanzare, come spesso avviene, sono soltanto dei vettori del virus. Difatti si infettano venendo a contatto con uccelli infetti – tra cui, per esempio, cornacchie, gazze e altri uccelli migratori. Le zanzare dunque fungono soltanto da trasmettitori del virus ma, data la loro incontrollata diffusione divengono il «mezzo ideale» per la sua diffusione. Dopo aver punto un animale infetto, la zanzara diviene un mezzo di trasporto del virus. Poi, pungendo l’uomo, lo ritrasmette. Si ritiene che su 100 persone punte da una zanzara infettata dal virus del West Nile, circa l’80% non manifestano sintomi. Il 20% sviluppa una febbre transitoria e solo lo 0,1% degli infettati può sviluppare un’encefalite.
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