20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Tumori della pelle

Melanoma: un semplice test lo scova prima che sia troppo tardi, e salva la vita

Per difendersi dal rischio di diffusione nel corpo del temuto tumore della pelle, il melanoma, è possibile fare un semplice esame del sangue. Il primo test al mondo che può salvare molte vite

Scansione di nei
Scansione di nei Foto: Kalamurzing | shutterstock.com Shutterstock

Gli scienziati della Edith Cowan University (Australia) hanno ideato quello che è stato definito il primo test del sangue al mondo che potrebbe salvare molte vite. Il test, infatti, è in grado di rilevare la presenza di un melanoma - il più pericoloso e mortale tra i tumori della pelle - fin dalle sue prime fasi iniziali, che spesso non presentano sintomi evidenti. Secondo i ricercatori, questo rivoluzionario test, potrebbe aiutare i medici a rilevare il cancro della pelle prima che si diffonda attraverso il corpo di una persona.

Un alto tasso di sopravvivenza

«I pazienti che hanno scoperto il proprio melanoma nelle fasi iniziali hanno un tasso di sopravvivenza a cinque anni tra il 90 e il 99%», sottolinea in una nota la ricercatrice Pauline Zaenker, la quale ha poi aggiunto che i tassi di sopravvivenza sono scesi a meno del 50% se il cancro si diffondeva nel corpo. «Questo - aggiunge la dott.ssa Zaenker - è ciò che rende questo esame del sangue così eccitante e un potenziale strumento di screening perché può raccogliere il melanoma nelle sue primissime fasi quando è ancora curabile».

Lo studio

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Oncotarget, e hanno visto il coinvolgimento di 105 pazienti con melanoma e 104 persone sane. Il test sviluppato da Zaenker e colleghi ha rilevato il melanoma nella fase iniziale nel 79% dei casi, si legge nell’articolo. Questo è un risultato eccezionale, dato che oggi il melanoma è rilevato utilizzando una scansione visiva da parte di un medico, con le aree che destano preoccupazione ritagliate chirurgicamente e sottoposte a biopsia. Al contrario, fa notare la ricercatrice, il nuovo processo comporta l’identificazione degli autoanticorpi prodotti dal corpo di una persona in risposta al cancro - che possono essere rivelabili prima che il tumore sia visibile a occhio nudo. «Abbiamo esaminato un totale di 1.627 diversi tipi di anticorpi per identificare una combinazione di 10 anticorpi che meglio hanno indicato la presenza di melanoma nei pazienti confermati rispetto a volontari sani», spiega la dott.ssa Zaenker. Ora i ricercatori sperano di rendere i test disponibile a breve.