18 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Ictus o ansia?

Vada pure a casa è solo ansia, invece era un ictus

Accade all'ospedale di Chivasso, in provincia di Torino. Dimesso per ‘stato ansioso’, dopo avergli dato un po’ di tranquillanti, un uomo di 49 anni era invece vittima di un ictus

Ictus
Ictus Foto: sfam_photo | shutterstock.com Shutterstock

CHIVASSO – Si può scambiare un ictus per ansia? A quanto pare sì, dato che è proprio quello che è accaduto a un autista di 49 anni, F.D.T. di Torrazza (TO), molto conosciuto sia Chivasso che nel Canavese. L’uomo si presenta all’ospedale di Chivasso per un malore, e qui viene visitato per poi ottenere una diagnosi di ‘ansia’. Qualche controllo della pressione, un po’ di ansiolitici e poi viene invitato a tornarsene tranquillamente a casa. Solo che lui non era ansioso, ma in preda a un ictus.

La vicenda
L’autista del canavese si presenta al Pronto Soccorso dell’ospedale di Chivasso, in provincia di Torino, mercoledì 27 maggio alle ore 17:23 circa. L’uomo aveva iniziato ad accusare un malore mentre si trovava a Torino per una partita di calcetto con gli amici. Circa dieci minuti dopo l’inizio stava così male che non riusciva più nemmeno a stare in campo. I sintomi, praticamente inconfondibili di un ictus si erano già manifestati: paralisi del lato destro (o emiparesi), dove si ala gamba e il braccio erano quasi del tutto paralizzati. Portato a casa da un amico, la situazione intanto tendeva a peggiorare. Quando sceso dall’auto infatti faceva una gran fatica a reggersi in piedi. Per questo motivo, la moglie lo porta direttamente al Pronto Soccorso. Qui gli viene affibbiato il ‘codice verde’, con annotazione di «stato d’ansia». Poi, alle 21: 29 viene dimesso, confermando la diagnosi.

Le cose peggiorano
Tornato a casa, F.D.T. tuttavia si sente sempre più male. Non riesce a chiudere occhio, e si ritrova con braccio e gamba destri del tutti bloccati. A questo punto gli prende davvero l’ansia, ma non per altri motivi. Così, al mattino del 28 maggio, dopo aver consultato il proprio medico viene indirizzato alla Città della Salute, l’ospedale Molinette di Torino. Giunto al Pronto Soccorso, viene passato al triage alle 9:31. Da qui parte tutta una serie di accertamenti, tra cui esami del sangue, ECG, Tac e radiografie al torac). Finalmente, alle 17:16 gli viene somministrato un farmaco contro un «possibile evento ischemico acuto (minore) recente». Dopo di che, l’autista viene ricoverato in Neurologia con la diagnosi di «Trombosi cerebrale senza menzione di infarto cerebrale».

Le dimissioni
Arriva l’8 giugno, e F.D.T. viene dimesso, dopo che era stato ricoverato per «Ictus ischemico talamo capsulare sinistro», e rimandato a casa con diagnosi di «Ictus ischemico talamo capsulare sinistro, ipertensione arteriosa, sindrome ansiosa». Così, la sua presunta ansia aveva in realtà un’altra spiegazione, che forse avrebbe dovuto essere indagata subito. Anche perché le conseguenze di un ictus, come sappiamo, possono essere drammatiche e portare alla morte. Tornato a casa, l’autista si è messo in mutua e ora, per almeno due mesi, dovrà affrontare una lunga riabilitazione che si spera gli permetta di tornare ad avere il pieno utilizzo dei movimenti –dopo l’emiparesi che ha colpito il lato destro del corpo.

Cosa dice l’Asl
In relazione all’accesso al Pronto Soccorso di Chivasso la sera del 27 maggio, valutando la documentazione clinica redatta in tale data, il Direttore della Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza, Paolo Franzese, ha dichiarato ai media locali: «Si è presentato in Pronto Soccorso poco dopo le 17:00, riferendo la comparsa di crisi ipertensiva e con ‘sensazione di cedimento dell’arto inferiore destro’. Alla valutazione in triage è stata rilevata ipertensione in assenza di deficit neurologici apprezzabili ed è stato attribuito un codice di priorità clinica verde. Dopo circa quaranta minuti, dal triage è stata effettuata la visita medica, nell’ambito della quale è stato evidenziato uno stato di agitazione in assenza di segni/sintomi di tipo neurologico – prosegue il medico – E’ stata, quindi, somministrata una terapia con benzodiazepine, destinata sia al controllo dei valori pressori sia al trattamento dello stato di agitazione, con buon beneficio. E’ stato poi dimesso dopo 4 ore di osservazione, con buon controllo dei valori pressori e nessuna segnalazione sulla comparsa di quadro neurologico».