18 aprile 2024
Aggiornato 16:30
DNA e cure materne

L’amore di «mamma» modifica il DNA del figlio

Le cure e le attenzioni della mamma modificano il DNA del proprio piccolo a tal punto da facilitare, o prevenire, malattie psichiatriche

L'amore della mamma modifica il DNA del figlio
L'amore della mamma modifica il DNA del figlio Foto: Monkey Business Images | Shutterstock Shutterstock

L’affetto verso le persone più care e l’amore incondizionato che solo un genitore può donare ai propri figli, fa veri e propri miracoli. Questo lo sapevamo da tempo e lo possiamo osservare dai piccoli gesti quotidiani. Ciò che invece oggi ha scoperto la scienza è che le cure di mamma possono davvero fare la differenza nel corpo del proprio figlio. Abbracci, amore e coccole, infatti, sarebbero persino in grado di modificare i geni. Ecco come accade.

Geni ballerini
Se l’amore può modificare positivamente l’organismo umano è anche vero il contrario. I figli che non ricevono sufficienti attenzioni e vengono trascurati dalle madri hanno un numero maggiore di copie di geni ballerini. Ovvero di geni che si spostano in maniera insolita da un punto all’altro del genoma. Al momento lo studio è stato eseguito su modello animale ed è stato effettuato analizzando i cervelli dei cuccioli di roditore.

Si rischiano problemi psichiatrici
Secondo gli studiosi, la scoperta potrebbe aiutare la medicina a comprendere l’origine di molti problemi psichiatrici come ansia, depressione e schizofrenia. Ciò che hanno scoperto gli scienziati del Salk Institute for Biological Studies, coordinati dalla professoressa Tracy Bedrosian, è che la mancanza di affetto potrebbe permettere la perdita di controllo del DNA in maniera simile ad altri fattori esterni.

Un DNA immutabile?
«Ci viene insegnato che il nostro DNA è qualcosa di stabile e immutabile che ci rende ciò che siamo, ma in realtà è molto più dinamico. Si scopre che ci sono geni nelle cellule che sono in grado di copiare se stessi e spostarsi, il che significa che, in qualche modo, il tuo DNA cambia», spiega Rusty Gage, professore nel Salk's Laboratory of Genetics.

Geni salterini
Da tempo gli scienziati ritengono che la maggior parte delle cellule cerebrali dei mammiferi subisce un cambiamento nel DNA. Questo renderebbe ogni neurone leggermente differente dal suo vicino. Tali mutazioni, verrebbero determinate da geni salterini conosciuti come LINEs, ovvero lunghi elementi nucleari intervallati che si spostano da un punto del nostro DNA a un altro. Nel 2005, grazie al laboratorio Gage, si è scoperto che un gene chiamato L1 aveva l’abitudine di copiarsi e incollarsi in posti diversi del nostro genoma e, in alcuni casi, saltare in alcuni neuroni modificandone lo sviluppo. Probabilmente questo meccanismo ha lo scopo di mettere in atto funzioni utili al cervello, ma è anche vero che potrebbe dar luogo a condizioni neuropsichiatriche.

E’ un caso?
«Mentre sappiamo da un po' che le cellule possono acquisire cambiamenti nel loro DNA, è stato ipotizzato che forse non si tratta di un processo casuale. Forse ci sono fattori nel cervello o nell'ambiente che causano cambiamenti più o meno frequenti», ha dichiarato Tracy Bedrosian.

Lo studio
Durante lo studio, il team di ricerca ha osservato le variazioni naturali che avvenivano durante le cure materne tra i topi e la loro prole. Dopodiché ha esaminato il DNA dall'ippocampo della progenie - coinvolto nell'emozione, nella memoria e in alcune funzioni involontarie. Dai risultati è emerso che esiste una relazione tra le cure materne e il numero di copie L1. In sintesi, i topi che avevano mamme premurose, evidenziavano un numero inferiore del gene L1. Al contrario, chi aveva madri che avevano il vizio di trascurare i piccoli, mostravano una diversità genetica nel loro cervello.

Conferma degli studi precedenti
«Questa scoperta concorda con gli studi sull'infanzia che mostrano anche alterazioni della metilazione del DNA per altri geni. Questa è un fatto che ci dà una grande speranza, perché una volta capito un meccanismo, si può iniziare a sviluppare strategie di intervento», conclude Cage.

Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health, da G. Harold e Leila Y. Mathers della Charitable Foundation, Leona M. e Harry B. Helmsley del Charitable Trust gran, dalla Engman Foundation e dalla JPB Foundation.

Fonti scientifiche

[1] EARLY LIFE EXPERIENCES INFLUENCE DNA IN THE ADULT BRAIN - Salk scientists discover how maternal behavior changes brain cells in mice - Salk Institute for Biological Studies