18 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Tinture per capelli

Ecco la nuova tintura per capelli al grafene: costa poco e non è tossica

Alcuni scienziati hanno ideato una nuova tintura per capelli priva di tossicità, economica, brillante e che dura a lungo

Tinture per capelli al grafene
Tinture per capelli al grafene Foto: VAndreas | Shutterstock Shutterstock

Le tinture per capelli, anche quelle che contengono elementi naturali, non sono affatto prive di tossicità. Tant’è vero che da alcuni anni si ipotizza che possano essere coinvolte nella formazione di masse cancerose, specie quelle del seno. Forse anche per questo motivo si sta cercando di mettere a punto qualche prodotto che, in primis, non sia tossico. E tra i vari materiali e sostanze che si avevano a disposizione alcuni ricercatori hanno pensato a uno dei più versatili del momento: il grafene.

La tintura non tossica
A idearla sono stati gli scienziati della Northwestern University che avevano come obiettivo la creazione di una tintura per capelli priva di qualsiasi tossicità. Per ovviare al problema hanno quindi pensato al grafene, il quale è in grado di conferire uno splendido colore e di durare a lungo senza sbiadire.

Niente ammoniaca o candeggina
Il pericolo principale delle tinture per capelli in uso oggi è che contengono diverse sostanze pericolose per l’ambiente e l’essere umano, tra queste l’ammoniaca e la candeggina. Queste avrebbero lo scopo di aprire correttamente le squame della cuticola per consentire alle molecole di colorante di penetrare a fondo e attivare precise reazioni chimiche in grado di ottenere il colore desiderato. Tali sostanze non solo danneggiano la salute generale, ma indeboliscono anche fortemente il capello. Cosa che, ovviamente, non fa la nuova tintura per capelli.

Una tintura tecnologica
Il gruppo di ricerca, coordinato dal professor Huang Jiaxing, ha pensato di eliminare le sostanze chimiche dannose a favore dei fogli di grafene e della loro struttura unica al mondo. Essi, infatti, sono dotati di estrema flessibilità in grado di avvolgere ogni singolo capello in maniera perfettamente uniforme.

Altri ingredienti
Oltre ai fogli di grafene, gli scienziati hanno aggiunto dei leganti polimerici che non solo non sono tossici, ma paradossalmente, potrebbero persino essere commestibili. Questi permettono al grafene di aderire a lungo e di poter fare fino a 30 lavaggi senza che si sbiadiscano. Altra importante peculiarità del grafene è che rende i capelli antistatici.

La differenza
«È simile alla differenza che c’è tra un asciugamano di carta bagnato e una palla da tennis. La carta assorbente si avvolge e si attacca molto meglio, le particelle simili a sfere vengono rimosse molto più facilmente con lo shampoo», ha spiegato Huang parlando della differenza tra i tradizionali coloranti e i fogli al grafene. «La geometria del grafene rende i coloranti più sicuri, dal momento che piccole molecole possono facilmente essere inalate o passare attraverso la barriera cutanea, ma il grafene è troppo grande per entrare nel corpo».

Come si applica?
Non dobbiamo pensare a questa nuova tintura per capelli come dei fogli da applicare sulla testa: «il prodotto finale è sotto forma di liquido in modo da poterlo spruzzare sui capelli come un aerosol. La nostra tintura per capelli risolve un problema del mondo reale senza fare affidamento sul grafene di altissima qualità, che è estremamente difficile da realizzare», spiega Huang riferendosi al fatto che ha utilizzato l’ossido di grafene, una versione più economica del grafene tradizionale.

Un buon conduttore
Tutti sappiamo che il grafene è un eccellente conduttore. E gli scienziati non escludono che un giorno si potrà utilizzare il materiale nella sua forma reale altamente conduttiva. «Le persone potrebbero applicare questo colorante per rendere i capelli conduttivi sulla superficie. Potrebbe quindi essere integrato con l'elettronica indossabile o diventare una sonda conduttiva, siamo limitati solo dalla nostra immaginazione», conclude Huang. I risultati ottenuti dallo studio sulla tintura sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Chem.