Scopre di avere solo un terzo della vagina, ma non si considera meno donna
Una ragazza, che oggi ha 23 anni, è nata con una menomazione all'apparato genitale. Ma lei ritiene di essere una donna a tutti gli effetti. Ecco cosa le è accaduto

REGNO UNITO – C'è una condizione genetica chiamata sindrome di Mayer-Rokitansky-Küster-Hauser (MRKH), che causa un sottosviluppo del sistema riproduttivo e genitale. Si nasce così, ed è toccato a Briana Fletcher, che oggi ha 23 anni. Questa sindrome congenita provoca una menomazione che comprende la mancanza di parti significative della vagina. In particolare, Briana non ha l'utero e le mancano i due terzi superiori del suo canale vaginale.
Non se n'era mai accorta
Poiché questa sindrome non le ha provocato evidenti segni esterni, Briana non si è mai accorta di avere questo problema sino a quando non ha raggiunto la pubertà. E' allora, con il mancato arrivo del primo ciclo mestruale, che Briana si è accorta che qualcosa non andava per il verso giusto. «Questo è stato il primo indizio – ha spiegato Briana, come riportato dal tabloid inglese Metro – Il medico però ha attribuito la colpa al mio peso ridotto. Non mi sentivo davvero diversa. Ero un po' imbarazzata quando qualcuno mi chiedeva un assorbente o un tampone a scuola, ma rispondevo che non ne avevo con me». Però, quando aveva 16 anni, dopo una serie di ultrasuoni e risonanza magnetica, le è stato confermato che non aveva un utero.
Non trovare informazioni
Dopo che a Briana le era stata diagnosticata la sindrome di Mayer-Rokitansky-Küster, racconta che il suo ginecologo era rimasto interdetto perché non aveva mai visto un caso del genere prima di allora. Lei stessa ha passato molto tempo su Internet per trovare informazioni su questa sindrome, ma con scarso successo poiché di letteratura in merito ce n'è poca. La condizione, infatti, è molto rara e si stima colpisca una donna su 5.000. Come accaduto a lei, la maggioranza delle donne con questa sindrome scoprono di averla quando raggiungono la pubertà. In genere, la condizione è associata a problemi ossei e renali: Briana infatti soffre di scoliosi e i suoi due reni sono collocati sullo stesso lato.
L'impatto sulla vita sessuale
Come per la maggioranza delle donne colpite dalla sindrome, anche la vita sessuale di Briana ne ha avuto un impatto negativo. Per esempio, il fatto di avere soltanto un terzo della vagina impone che questa debba essere preventivamente lubrificata, che si vada molto adagio. Anche se può provare comunque del piacere, racconta che è anche doloroso. Ma, come racconta la stessa Briana, il dover usare il lubrificante e prendersi più tempo per il rapporto sessuale lo rende più piacevole. In sostanza, Briana vuole condividere la sua storia per ricordare a tutti che essere donna è qualcosa di più di avere una vagina o di avere un figlio. «««Mi è stato detto spesso che sono fortunata a non avere un periodo [mestruale], mi sono sentita un po' offesa ma cerco di ricordare che stanno solo parlando dalla loro esperienza».