19 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Una delle peggiori influenze

Influenza, la peggiore degli ultimi anni. 832mila gli italiani a letto e il picco è stato raggiunto

«E’ una delle influenze peggiori degli ultimi anni. Gli ultimi dati a nostra disposizione ci mostrano una lieve flessione della curva epidemica», spiega la Simg

Influenza in Italia
Influenza in Italia Foto: Shutterstock

FIRENZE – L'influenza non ferma la sua corsa, anzi. Negli ultimi 15 giorni ha infatti raggiunto il cosiddetto picco. Secondo i dati dell’ultima settimana di rilevazione (8 al 14 gennaio 2018) sono stati 832mila gli italiani a letto colpiti dal virus. Il numero di nuovi casi è stabile rispetto ai 7 giorni precedenti. In totale, dall’inizio della sorveglianza, i cittadini interessati dalla malattia sono circa 3.883.000.

Un alto livello di incidenza
I dati emergono dall’ultimo rapporto Influnet elaborato dal Dipartimento Epidemiologico dell’Istituto Superiore di Sanità. Il livello di incidenza nel nostro Paese risulta ancora «molto alto» ed è pari a 13,73 casi per mille assistiti. E in tutte le Regioni italiane il livello di incidenza è pari o superiore a 10 casi per mille assistiti (tranne che in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Provincia di Bolzano).

Una delle peggiori
«E’ una delle influenze peggiori degli ultimi anni - spiega il dott. Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) – Tuttavia gli ultimi dati a nostra disposizione ci mostrano una lieve flessione della curva epidemica. Questo ci fa presumere che le ultime due settimane rappresentino il picco epidemico stagionale. La situazione è quindi sotto controllo e il sistema sanitario sta garantendo l’assistenza a tutti i cittadini. I più colpiti risultano i bambini con meno di 5 anni che presentano un tasso di circa 30,8 casi per mille assistiti. Decisamente più basso è invece il numero di anziani infettati: 7,8 casi per mille assistiti».

Si diffonde rapidamente
«La diffusibilità dell’influenza è come sempre molto elevata – sottolinea il dott. Aurelio Sessa, responsabile SIMG del settore – Una persona è in grado di infettarne altre otto nell’ arco di un metro di distanza. Questo può rendere classi scolastiche, metropolitane, aerei o altri luoghi di incontro molto pericolosi in questa fase dell’anno. Siamo ancora in attesa dei dati definitivi però possiamo sostenere che l'aumento della copertura vaccinale ha fatto da scudo e ha evitato danni peggiori al sistema Paese. Come medici di famiglia – prosegue l'esperto – la nostra la raccomandazione è quella di estendere la vaccinazione a più categorie possibili. In questi giorni di epidemia sono state rimandate decine di migliaia di donazioni per l'influenza. In alcuni ospedali sono stati addirittura rimandati interventi chirurgici per mancanza di unità di sangue. Va però ricordato che il donatore di sangue è una persona per definizione sana. Proponiamo quindi al Ministero della Salute di promuovere la vaccinazione gratuita nei confronti dei donatori stabili».