25 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Sempre più giovani con Alzheimer

Alzheimer a 30 anni, la vita devastata di un giovane papà

La malattia di Alzheimer sta abbassando sempre più l'età in cui esordisce. La drammatica storia di un papà di due bimbi destinato a morire entro breve

REGNO UNITO - Daniel Bradbury è un giovane papà di due bei gemelli di 18 mesi. La gioia della paternità è stata però distrutta da una diagnosi infausta: ha la malattia di Alzheimer. E questo, anche se di difficile accettazione, potrebbe essere per così dire usuale, se lui fosse magari molto anziano. Ma Daniel ha soltanto 30 anni.

Sempre più giovani
E' indubbio ormai che l'età in cui a volte esordisce la malattia di Alzheimer si è abbassata. Se un tempo erano perlopiù le persone oltre i 70 anni a esserne colpite, oggi si assiste a un fenomeno che coinvolge fasce d'età sempre più basse. Certo, e per fortuna, i casi al di sotto dei 40 anni sono ancora assai rari, ma molto più reali di un tempo. Quello di Daniel Bradbury ne è un esempio.

Una scomoda eredità
Secondo quanto riferito dai media locali, il giovane Daniel Bradbury ha ereditato la devastante malattia da suo padre, che ne era già stato vittima e che è deceduto a soli 36 anni. Oltre a ciò, Daniel è stato messo in guardia dal fatto che i suoi gemelli di 18 mesi hanno il 50% di possibilità di sviluppare la malattia anche loro più avanti con l'età. Una notizia a dir poco sconcertante.

Tanto per cominciare è stato licenziato
L'Odissea di Daniel inizia nel luglio scorso, quando ha iniziato a mostrare i sintomi della malattia, ed è stato licenziato dal suo lavoro perché ritenuto dai suoi superiori «poco performante». Una decisione che si commenta da sé. Daniel è un ingegnere aerospaziale, e si è visto lasciare a casa da un giorno all'altro, senza che si rendesse conto di cosa stesse accadendo. Sottopostosi a una serie di test medici, lo scorso settembre gli è stata diagnosticata la malattia di Alzheimer. «Mi sono reso conto che c'era qualcosa che non andava nel lavoro quando ho faticato a comprendere i problemi e a concentrarmi –ha dichiarato Daniel ai media locali – Ero apatico e non riuscivo a ricordare come funzionavano le cose».

Una rara mutazione
Ad aver fatto esordire così precocemente la malattia di Alzheimer in Daniel pare sia una rara mutazione del gene PSEN1. La sua mutazione pare sia stata evidenziata proprio dagli esami del sangue a cui si è sottoposto Daniel. Uno dei problemi maggiori, oltre alla malattia, è che chi è portare di questa mutazione ed eredita il PSEN1 dai propri genitori, di solito muore più o meno alla stessa età – e il padre di Daniel è appunto morto a 36 anni.

Una corsa contro il tempo
Se così stanno le cose, quella di Daniel, che ora ha trent'anni, è una corsa contro il tempo – come lui stessa l'ha definita. Lui cerca di passare più tempo possibile con la sua famiglia: la moglie Jordan Evans e i due gemellini Lola e Jasper, prima che i suoi ricordi svaniscano. «Cerco di non pensarci – ha dichiarato Daniel – Vivo giorno per giorno, sia con i giorni buoni che con quelli cattivi», aggiungendo che purtroppo la malattia non riguarda soltanto lui, ma colpisce anche tutti quelli che gli stanno accanto.

Papà a tutti gli effetti
Daniel vuole essere un papà a tutti gli effetti il più a lungo possibile, in relazione a quanto tempo gli concederà ancora la malattia. «Mentre i miei ricordi svaniscono – spiega Daniel – spero di creare ricordi duraturi per la mia partner e i nostri figli in modo che un giorno possano rivedere i video e le foto di tutti noi e apprezzarli».
Daniel ha anche due fratelli, uno di 28 anni (Sean) e uno di 23 anni (Alex). Il primo si è sottoposto al test del gene PSEN1 e, per sua fortuna, è risultato negativo. Il fratello più piccolo, invece, si è rifiutato di fare il test e non vuole saperlo. La famiglia Bradbury ha anche dato vita a una raccolta fondi.