29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Dana Scatton

Il coraggio di Dana: scopre di avere un tumore al cervello mentre è incinta e rinuncia alle cure

Dana, una giovanissima ragazza di 17 anni, rinuncia alle cure per salvare la sua bambina. Ora è nata ed è in perfetta salute

Sono gesti come questo che lasciano ancora un barlume di speranza su un’umanità migliore di quella che abbiamo visto fino ad ora. Dana era una ragazza giovanissima, di soli 17 anni, nel momento in cui i medici le hanno dato la triste notizia: era affetta da un tumore al cervello estremamente raro. E se una diagnosi di questo genere può essere devastante per qualsiasi persona, la ragazza aveva un motivo in più per essere preoccupata: era in dolce attesa. Ma la terribile notizia le diede ancora più forza, rinunciò alle cure per portare avanti la gravidanza.

I primi sintomi
Durante un’intervista al Daily Mail Online, Dana ha raccontato la sua triste storia. Da un po’ di tempo stava sperimentando un’anomala difficoltà nel parlare. Poi sono iniziati altri sintomi: «ho notato che mi ci voleva del tempo per inghiottire bene e anche camminare diventava sempre più difficile», spiega Dana. I problemi sono poi vistosamente peggiorati dall’inizio di dicembre quando stava andando a prendere l’autobus per andare a scuola. Improvvisamente ha cominciato ad avvertire le gambe molli senza riuscire più a camminare correttamente. Inizialmente Dana pensava si trattasse di stress: gestire la gravidanza e la scuola non era affatto semplice. Poi ha pensato che «potesse essere il modo in cui il bambino premeva sui suoi nervi». Quindici giorni dopo, durante una visita di controllo, Dana spiega al medico i sintomi che accusa e, dubbioso, il dottore chiede approfondimenti diagnostici. Purtroppo la risonanza magnetica aveva messo in luce un grosso tumore al cervello. Nonostante ciò il primo pensiero di Dana non è stato per la sua vita, ma aveva il timore di perdere la sua bambina.

Il momento della triste notizia
Dana Scatton, è originaria della Pennsylvania e da pochi giorni ha compiuto 18 anni. Il tumore le è stato diagnosticato mentre era già in gravidanza. Si tratta di una formazione cancerogena piuttosto rara: il glioma pontino intrinseco diffuso DIPG che insorge nel tronco encefalico. Il personale medico le aveva detto che avrebbero potuto restargli al massimo nove mesi di vita. Ma la ragazza ha tirato fuori tutto il suo coraggio: voleva portare avanti la gravidanza prima di iniziare le cure.

La nascita di Aries
La piccola Aries Marie, figlia della coraggiosa Dana, è nata lo scorso 4 gennaio grazie a un cesareo effettuato alla 33esima settimana di gravidanza. La piccola ha trascorso alcuni giorni in terapia intensiva ma ora sta bene. La decisione di partorire anticipatamente è stata dettata dal fatto che le condizioni della madre erano in netto peggioramento e l’unico modo per aumentare la sopravvivenza era quella di iniziare le cure al più presto. Iniziare il trattamento radioterapico in anticipo avrebbe potuto prolungare la sua vita di circa sei mesi. E Dana, più di ogni altra cosa, desiderava vivere accanto alla sua splendida bambina.

La radioterapia
Ora che la piccola Aries è nata, Dana sta effettuando 5 sedute di radioterapia a settimana e i sintomi stanno iniziando a regredire. Pochi giorni fa, infatti, non riusciva più a muore il braccio e la gamba sinistra mentre ora si sente meglio. Il tumore è partito dal tronco cerebrale che controlla la respirazione, la frequenza cardiaca, i nervi e muscoli che ci permettono di vedere, camminare, parlare, mangiare e ascoltare. Nonostante ciò non si dà per vinta: il suo unico desiderio è quello di vivere il più possibile accanto ad Aries Marie e continuerà ogni secondo della sua vita a lottare e sperare. Anche se, dopo la nascita della sua bambina, Dana ha dichiarato: «Io la mia battaglia l’ho già vinta».