19 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Gene ZFHX2

Ecco la mutazione genetica che non fa sentire il dolore. Nuovi antidolorifici in arrivo?

Ricercatori italiani scoprono una rara mutazione genetica che non fa percepire il dolore. La scoperta apre le porte a nuovi farmaci

Il dolore è essenziale per proteggere il nostro organismo da danni irreparabili. Sarebbe estremamente pericoloso per un bambino, per esempio, tenere una mano sul fuoco perché non avverte alcun fastidio. Oppure non rendersi conto di aver danneggiato un organo a seguito di una caduta per mancanza di sensibilità. Tuttavia, vi sono alcuni casi in cui il dolore diviene estremamente forte e si presenta in maniera cronica, tanto da non permettere alle persone di poter vivere una vita normale. Per questi pazienti, potrebbero esserci nuove speranze da una malattia genetica rara.

Una mutazione genetica rara
Alcuni ricercatori sono riusciti a identificare una rarissima mutazione genetica che induce una sensibilità bassissima al dolore. Tale scoperta potrebbe essere presto utilizzata per la realizzazione di nuovo farmaci destinati alle persone che soffrono di dolore cronico. Il gene in questione sarebbe lo ZFHX2 e una sua mutazione sarebbe stata trovata proprio in una famiglia italiana composta da sei persone.

Una condizione ereditaria
Tutti i membri della famiglia presentano questa rara condizione a carattere ereditario, nota come analgesia congenita. Come si evince dal nome, la sensibilità al dolore fisico è ridotta all’osso. Tuttavia tutti hanno dimostrato di essere ipersensibili al calore elevato e alla capsaicina contenuta nei peperoncini.

Una frattura senza dolore
L’effetto analgesico di tale mutazione è talmente elevato che alcuni membri della famiglia hanno sperimentato fratture senza avvertire alcun dolore. «I membri di questa famiglia possono bruciarsi o sperimentare fratture ossee senza provare alcun dolore. Ma hanno una normale densità delle fibre nervose intraepidermiche, il che significa che i loro nervi sono tutti lì, semplicemente non stanno lavorando come dovrebbero fare».

Gli studi
Durante i vari test, pubblicati recentemente su Brain, gli scienziati hanno provato a eliminare il gene ZFHX2 su modello animale. Dai risultati è emerso che i piccoli topolini sottoposti allo studio non erano in grado di percepire dolore in seguito a una pressione esercitata sulle loro code. Tuttavia, sembravano essere ipersensibili alle sensazioni di calore. Il che ha fatto pensare agli scienziati che il gene fosse in qualche modo correlato al controllo degli stimoli, discernendo tra quelli che ritiene dolorosi o meno. Durante un altro esperimento, i ricercatori hanno provato a inserire nei topolini la stessa versione mutata del gene presente nella famiglia italiana. In questo caso tutti i topolini si sono dimostrati eccessivamente sensibili alle temperature elevate. Il motivo non è ancora chiaro ma si ipotizza che il gene, controllando anche l'attività di altri 16 geni, modifica il livello di percezione del dolore sensoriale.

Nuovi farmaci
«Identificando questa mutazione e chiarendo che essa contribuisce all'insensibilità del dolore della famiglia, abbiamo aperto una strada completamente nuova alla realizzazione di farmaci per alleviare il dolore», ha dichiarato Anna Maria Aloisi, professoressa dell'Università di Siena.