19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Immunoterapia

Neuromielite ottica, finalmente la terapia è disponibile per tutti i pazienti

L’AIFA ha autorizzato l’inserimento del farmaco Rituximab, un immunoterapico, nella lista 648 dei farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale

Neuromielite ottica può rendere ciechi
Neuromielite ottica può rendere ciechi Foto: Shutterstock

GENOVA - Finalmente in Italia sarà possibile curare equamente tutti i pazienti affetti da Neuromielite Ottica. Giunge infatti notizia che l’AIFA ha autorizzato l’inserimento di Rituximab, la terapia più frequentemente utilizzata per questa patologia, nella lista 648 dei farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale, grazie all’iniziativa della Farmacia e della Clinica Neurologica dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

Un importante traguardo raggiunto
A dare l’annuncio dell'inserimento di questo farmaco immunoterapico è il Presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN) e Direttore della Clinica Neurologica dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova: prof. Gianluigi Mancardi. «Siamo molti soddisfatti del traguardo raggiunto – commenta Mancardi – Finora in Italia l’uso di Rituximab era off label e non era disponibile in tutti gli ospedali: questo ha provocato una disparità di trattamento tra i pazienti. Da oggi, finalmente, la situazione cambierà e il farmaco sarà totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale».

La Neuromielite Ottica
E' una patologia infiammatoria demielinizzante del sistema nervoso centrale. Si ritiene faccia registrare una prevalenza di 1-8 casi ogni 100mila abitanti. Colpisce ambedue i sessi e ha un decorso frequentemente aggressivo che può portare a grave disabilità dopo pochi anni dall’esordio. Si tratta di una malattia più invalidante della Sclerosi Multipla, che compromette la vista fino a portare alla cecità. La condizione, inoltre, interessa il midollo spinale con conseguente perdita dell’uso degli arti inferiori. La Neuromielite Ottica si pensa essere dovuta alla presenza di anticorpi diretti contro un antigene astrocitario, l’acquaporina 4, che scatenano una reazione autoimmunitaria che distrugge la mielina, la sostanza che costituisce il rivestimento delle fibre nervose. Questa ha una funzione non solo protettiva ma anche isolante nei riguardi della conduzione dello stimolo nervoso.

Non c'era trattamento
Fino a qualche anno fa non esistevano terapie per la cura della Neuromielite Ottica ma oggi, in tutto il mondo, viene utilizzato Rituximab, anticorpo monoclonale diretto contro i linfociti B. Si tratta di un farmaco molto efficace che, se somministrato tempestivamente, permette un buon recupero delle funzioni nei pazienti e un parziale controllo della malattia. Analoga soddisfazione viene espressa dal prof. Francesco Patti, della Clinica Neurologica di Catania, coordinatore del Gruppo di studio della SIN sulla Sclerosi Multipla: «La Neuromielite Ottica è una malattia molto vicina alla Sclerosi Multipla, con alcune somiglianze ma con un decorso più invalidante, e ora abbiamo finalmente un farmaco a disposizione che permette di affrontarla adeguatamente».