28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
Vaccinazioni e ricorsi

Vaccini: restano obbligatori, la consulta boccia Zaia sul ricorso. Puppato: «Sconfitta a spese di tutti veneti»

"Ora Regione non perda ancora tempo ma agevoli le famiglie"

Luca Zaia
Luca Zaia Foto: ANSA

ROMA – Il ricorso del governatore del Veneto, Luca Zaia, è stato bocciato dalla Consulta. «Anche la Consulta conferma la correttezza e la costituzionalità del decreto sui vaccini», commenta su Twitter il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, alla pronuncia della Corte costituzionale sul ricorso presentato dalla Regione Veneto. «Ennesima sconfitta per la Regione Veneto davanti al Giudice Costituzionale – rincara Laura Puppato senatrice del PD, commentando la sentenza della Corte Costituzionale – ormai i ricorsi andati perduti non si contano più così come le decime di milioni di euro che sono costati a tutti i Veneti».

Non fondate le questioni prospettate
In merito al ricorso della Regione Veneto sul decreto legge n. 73 del 2017, convertito nella legge n. 119 del 2017, in materia di vaccinazioni obbligatorie per i minori fino a 16 anni di età, la Corte Costituzionale «ha dichiarato non fondate tutte le questioni prospettate».
In una nota si ricorda che le «questioni sottoposte alla Corte costituzionale non mettevano in discussione l'efficacia delle vaccinazioni - attestata dalle istituzioni a ciò deputate (Organizzazione mondiale della sanità; Istituto superiore di sanità) e da una lunga serie di piani nazionali vaccinali - ma la loro obbligatorietà, sospesa dalla Regione Veneto con una legge del 2007 che aveva introdotto un sistema di prevenzione delle malattie infettive basato solo sulla persuasione». In sostanza «secondo i giudici costituzionali, le misure in questione rappresentano una scelta spettante al legislatore nazionale. Questa scelta non è irragionevole, poiché volta a tutelare la salute individuale e collettiva e fondata sul dovere di solidarietà nel prevenire e limitare la diffusione di alcune malattie».

Vaccinazioni già previste e raccomandate
Per tutti questi motivi, «la Corte ha considerato tra l'altro che tutte le vaccinazioni rese obbligatorie erano già previste e raccomandate nei piani nazionali di vaccinazione e finanziate dallo Stato nell'ambito dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea). Inoltre, il passaggio da una strategia basata sulla persuasione a un sistema di obbligatorietà si giustifica alla luce del contesto attuale caratterizzato da un progressivo calo delle coperture vaccinali». Poi è «stato altresì considerato che la legge di conversione ha modificato il decreto legge riducendo sensibilmente le sanzioni amministrative pecuniarie e prevedendo che, in ogni caso, debbano essere precedute dall'incontro tra le famiglie e le autorità sanitarie allo scopo di favorire un'adesione consapevole e informata al programma vaccinale. Infine, la mancata vaccinazione non comporta l'esclusione dalla scuola dell'obbligo dei minori, che saranno di norma inseriti in classi in cui gli altri alunni sono vaccinati».

Nessun interesse a tutelare la salute dei cittadini
«Luca Zaia e la sua Giunta non hanno avuto alcun interesse nel tutelare la salute dei cittadini, ma hanno solamente sperato di poter attaccare ancora il Governo, ma la Corte ha stabilito il pieno diritto che avevamo, come Parlamento, a legiferare sull'obbligatorietà dei vaccini, così come aveva già fatto anche il Consiglio di Stato – ha aggiunto Puppato – speriamo che, per una volta, Zaia possa imparare la lezione, perché i ricorsi persi dalla Regione ormai sono decine e i costi sono diventati enormi per le tasche dei Veneti, soldi che sarebbero potuti essere utilizzati per la sanità o per il sociale o ancora per la mobilità. Ora la Regione non perda ancora tempo, ma faccia in modo di agevolare il più possibile scuole e genitori in questo passaggio».

Soddisfazione da chi crede nelle vaccinazioni
«Da parte nostra non possiamo che esprimere soddisfazione, perché anche la sentenza della Corte Costituzionale ribadisce quanto la Regione Emilia-Romagna crede, e ha sempre creduto: la strada delle vaccinazioni obbligatorie, che per primi abbiamo imboccato, era e rimane quella giusta». Queste le parole del presidente, Stefano Bonaccini, e dell'assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, alla notizia del respingimento, da parte della Consulta, delle questioni di legittimità costituzionale promosse dalla Regione Veneto sul decreto legge del governo 73/2017, convertito nella legge 119/2017, in materia di vaccinazioni obbligatorie per i minori fino ai 16 anni di età.
«Di fronte al calo consistente della copertura, noi ci siamo mossi subito – aggiungono Bonaccini e Venturi – e stiamo già vedendo i risultati, cioè l'aumento dei vaccinati. Abbiamo però sempre auspicato una misura nazionale, che non si è fatta attendere. Siamo di fronte a scelte estremamente importanti per la salute pubblica, proprio perché tutelano al tempo stesso l'individuo e la collettività. E che, dunque, spettano giustamente al legislatore nazionale».

Lorenzin: la Consulta conferma che i vaccini proteggono l'intera comunità
«Grande soddisfazione per la conferma di costituzionalità del #decretovaccini da parte della Consulta. I vaccini sono una conquista della scienza e una delle più importanti misure di prevenzione esistenti. Il Decreto protegge la salute dei nostri bambini e di tutta la comunità». Questo quanto ha scritto su Twitter il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a commento della decisione dei giudici della Corte Costituzionale che ha ritenuto legittimo l'obbligo di vaccini nel contesto attuale.