19 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Colesterolo

Colesterolo, regole sempre più restrittive. Per star bene deve essere inferiore a 100. Ecco perché

Se si vuole evitare di incappare in infarti e ictus, il colesterolo deve essere ancora più basso di quanto abbiamo pensato fino a poco tempo fa. Ecco le nuove regole per i soggetti sani e per chi presenta un alto rischio cardiovascolare

Colesterolo le nuove regole
Colesterolo le nuove regole Foto: Shutterstock

Regole sempre più restrittive per quanto riguarda il colesterolo. Ora per essere dichiarati sani e in buona salute i valori ematici devono scendere ancora. Sotto accusa, come sempre, è il colesterolo cattivo – o lipoproteine a bassa densità – che deve essere ancora ridotto rispetto quanto aveva stabilito recentemente la Società Europa di Cardiologia. Ecco perché.

100 è troppo alto, per alcuni bisogna scendere a 70
Fino a poco tempo fa la Società Italiana di Cardiologia aveva imposto il limite del colesterolo cattivo (LDL) al di sotto dei 100 solo per i soggetti considerati ad alto rischio. Ora, invece, anche le persone normali devono avere dei valori più bassi di 100. Mentre quelle con maggiori predisposizioni a eventi cardiovascolari devono rimanere al di sotto dei 70mg/dl.

Chi riuscirà a mantenere questi valori?
C’è da chiedersi quali persone adulte riusciranno a mantenere valori di questo genere. D’altro canto le nuove regole sono state appena comunicate da Alberico Catapano, professore ordinario all'Università di Milano, in occasione del XI Congresso annuale della Società Italiana di Terapia clinica e sperimentale (SITeCS)e del Congresso regionale lombardo della Società Italiana per lo Studio dell'Aterosclerosi (SISA).

Il colesterolo deve essere molto basso
Secondo Catapano, il colesterolo deve essere davvero molto basso se non si vuole incappare in pericolosi eventi cardiovascolari. «Contrariamente a quanto si credeva fino ad oggi il colesterolo LDL può essere portato a livelli veramente bassi, soprattutto per chi ha un rischio cardiovascolare elevato: scendere a valori sotto i 50mg/dl porta a benefici cardiovascolari ulteriori senza alcun effetto avverso identificabile», spiega Catapano all'ANSA.

Gli studi che lo confermano
E’ bene sottolineare che tali dichiarazioni non sono un’idea campata in aria dal professore di cardiologia, ma è quanto è emerso da uno studio realizzati per due anni (dal 2013 al 2015) su oltre 25.000 soggetti. Solo poco tempo fa, però, i risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet.

Il colesterolo buono non serve
Dagli ultimi studi si è anche potuto constatare che il colesterolo buono (HDL), quello che tutti si sono dati tanta pena per aumentarlo, non serve a farci stare meglio. «I risultati recenti di studi pubblicati sulle riviste scientifiche New England Journal of Medicine e Jama a fine agosto concludono che l'HDL è un indicatore neutro, e aumentarlo non apporta reali benefici. I benefici fin qui identificati - spiega Catapano- derivano da osservazioni epidemiologiche che non tengono conto di altre variabili, quali ad esempio l'alimentazione corretta», conclude Catapano.