19 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Cerotto in menopausa

Sesso in menopausa, il cerotto risveglia l’eros. Ma ci sono anche molti benefici per la salute

Il cerotto in menopausa può aiutare a migliorare la vita sessuale di una donna. Ma non solo: molti studi evidenziano anche miglioramenti a livello di salute, tra questi anche la riduzione del colesterolo.

Cerotto menopausa sesso
Cerotto menopausa sesso Foto: Shutterstock

Alcune donne vivono la menopausa come un momento complicato, specie a livello sessuale. Il calo di ormoni, infatti, può causare tutta una serie di problematiche come la riduzione del desiderio e dolori durante i rapporti sessuali. Ma secondo uno studio appena pubblicato su Jama Internal Medicine, un semplice cerotto potrebbe cambiare per sempre la vita di una donna.

Ecco il cerotto che risveglia l’eros
I cerotti a base di estrogeni, facilmente applicabili sulla cute, sembrano migliorare la vita sessuale di una donna in menopausa. Grazie a questo semplice escamotage, infatti, l’organismo continuerebbe a produrre ormoni femminili, nonostante l’età. Questo permette di non avere cali di desiderio e dolori durante i rapporti sessuali.

Più lubrificazione
Il cerotto, fornendo all’organismo una quantità di estrogeni corretta, aiuterebbe anche a ridurre i dolori causati dai rapporti sessuali. «Il cerotto è a base di estradiolo, un estrogeno naturale e bioidentico a quello che il nostro corpo smette di produrre alla fine dell’età fertile. Se il cerotto ha minori contraccolpi sull’eros rispetto alla terapia estrogenica classica è perché, saltando il passaggio dal fegato, non fa salire in modo significativo la proteina epatica legante gli ormoni sessuali (soprattutto androgeni) la cui riduzione è stata messa in relazione con una più bassa libido ed eccitazione sessuale. È importante ricordare che qualunque terapia ormonale in grado di migliorare il benessere della donna in menopausa, ha un impatto positivo sulla sfera sessuale sia diretto perché gli estrogeni favoriscono la lubrificazione vaginale, sia indiretto perché gli ormoni femminili promuovono il buonumore e il piacere nella vita di coppia», ha dichiarato al Corriere della Sera (Io Donna magazine) Rossella Nappi, responsabile dell’Ambulatorio di endocrinologia ginecologica e della menopausa presso l’Irccs Fondazione San Matteo, Università di Pavia intervistata da Io Donna magazine del Corriere della Sera.

Contraccettivi orali e cerotto: quali sono le differenze?
Secondo un recente rapporto pubblicato su Drug design development and therapy, ci sono delle differenze abbastanza evidenti quanto si parla di estrogeni per via orale. Questi ultimi, infatti, producono una significativa stimolazione epatica. «Per superare questi processi di metabolismo, gli estrogeni orali devono essere somministrati in dosi relativamente alte per fornire livelli di sangue adeguati che siano in grado di ridurre i sintomi della menopausa. Il metabolismo estensivo degli estrogeni orali provoca la conversione di una grande porzione della dose all'estrone [un tipo di estrogeno, nda ] e i suoi coniugati, che hanno meno attività estrogenica rispetto all'estradiolo. La significativa conversione metabolica degli estrogeni orali all'estrone produce un rapporto più elevato di estrone all'estradiolo nel flusso sanguigno, che è opposto ai livelli fisiologici delle donne in pre-menopausa». Ma non è finita qui perché alcuni metaboliti tipici degli estrogeni coniugati presentano un’attività farmacologica antiestrogena non riconosciuta nel corpo umano. Mentre con i cerotti la situazione cambia: «i dosaggi transdermici trasmettono estradiolo direttamente alla circolazione sistemica attraverso la pelle, per bypassare il metabolismo epatico e il primo passaggio «Questo fa sì che il cerotto mantenga un rapporto estradiolo-estrogenico simile a quello naturalmente presente nelle donne in premenopausa».

Migliora i profili lipidici
Aumentando la concentrazione di ormoni si ottengono anche molti altri benefici per la salute. Tra questi un miglioramento dei profili lipidici. «Prima della menopausa, l'estrogeno endogeno svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo dei lipidi e nel mantenimento di livelli lipidici sani. Durante i periodi di menopausa e post-menopausa, la depravazione di estrogeni contribuisce a aumentare i livelli di colesterolo, trigliceridi (TG), lipoproteine ​​a bassa densità (LDL) e livelli di colesterolo ad alta densità di lipoproteine ​​(HDL). La somministrazione di estrogeni esogeni nelle donne in pre-menopausa e post-menopausa ha dimostrato di migliorare i profili lipidici». Ma anche in questo caso si evidenzia una netta differenza tra le persone che assumono estrogeni via orale e in vita transdermica. «Variazioni significative nel metabolismo degli estrogeni orali provocano ampie fluttuazioni dei livelli ematici di estrogeni per tutto il giorno. […] La somministrazione transdermica fornisce livelli più consistenti nel sangue evitando i picchi». Tuttavia, entrambi si sono dimostrati efficaci nel miglioramento del profilo lipidico «Gli estrogeni orali e transdermici hanno entrambi dimostrato di aumentare l'HDL e diminuire il colesterolo LDL e quello totale. Tuttavia, la stimolazione epatica significativa con gli estrogeni orali aumenta la produzione di tireoglobulina TG mentre gli estrogeni transdermici hanno un effetto neutro sui livelli di tireoglobulina (TG). Pertanto, la via di somministrazione di estrogeni dovrebbe essere presa in considerazione dalle donne con iperlipidemia poiché elevate di TG sono riconosciute come un fattore di rischio indipendente per la malattia coronarica (CHD) e il rischio di mortalità aumentata».

Nessuna alterazione della proteina C reattiva
Utilizzare i contraccettivi orali significa essere esposti a un rischio aumentato di avere valori elevati di proteina C reattiva. Al contrario, il cerotto pare non modificare in alcun modo tale condizione. «Gli estrogeni orali, attraverso la stimolazione epatica, aumentano la produzione di proteina C reattiva (CRP) dal fegato. Inoltre, gli incrementi di CRP indotti dagli estrogeni orali possono essere accompagnati da una diminuzione del fattore di crescita 1 (IGF-1), insulino-like, una proteina antiinflammatoria che aiuta a regolare gli effetti infiammatori della CRP. Al contrario, l'estrogeno transdermico non influenza la produzione di CRP e può addirittura ridurre i livelli a un certo grado». Per questo motivo le donne a rischio malattie cardiovascolari dovrebbero preferire l’utilizzo dei cerotti transdermici.

Il rischio trombosi
Si sa che quando si parla di ormoni – specie i contraccettivi orali – il rischio trombosi diviene molto più elevato. Tuttavia, anche in questo caso pare che la soluzione migliore sia il cerotto. «La somministrazione di estrogeni esogeni ha dimostrato di influenzare i livelli e l'attività di alcuni fattori di coagulazione del sangue. L'antitrombina III (AT III) è un potente inibitore della coagulazione che può aumentare il rischio di trombosi se non presente in livelli adeguati. Gli estrogeni orali diminuiscono i livelli di AT III, mentre gli estrogeni transdermici sembrano non avere alcun effetto sui livelli di antitrombina III. Numerosi altri studi hanno riscontrato che, rispetto agli estrogeni orali, gli estrogeni transdermici hanno un impatto negativo minimo su altri fattori di coagulazione, compresi fibrinogeno, fattore VII, fattore di von Willebrand e frammenti di protrombina». Insomma, il cerotto pare essere una delle soluzioni migliori sia a livello sessuale che salutare. Tuttavia è importante sottolineare che si tratta pur sempre di un farmaco per cui anche l’utilizzo va valutato con estrema attenzione – solo in seguito ad approfondimenti diagnostici – con il proprio medico curante.

[1] Drug Des Devel Ther. 2008; 2: 193–202. Published online 2009 Feb 6. PMCID: PMC2761184  Transdermal hormone therapy in postmenopausal women: A review of metabolic effects and drug delivery technologies. Nathan W Kopper, Jennifer Gudeman, and Daniel J Thompson

[2] Effect of estrogen-progestin hormonal replacement therapy on plasma antithrombin III of postmenopausal women. Bonduki CE, Lourenço DM, Baracat E, Haidar M, Noguti MA, da Motta EL, Lima GR Acta Obstet Gynecol Scand. 1998 Mar; 77(3):330-3.

[3] Effect of oral and transdermal estrogen replacement therapy on hemostatic variables associated with venous thrombosis: a randomized, placebo-controlled study in postmenopausal women. Post MS, Christella M, Thomassen LG, van der Mooren MJ, van Baal WM, Rosing J, Kenemans P, Stehouwer CD Arterioscler Thromb Vasc Biol. 2003 Jun 1; 23(6):1116-21.