20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Influenza e vaccino

Influenza, un board esperti al lavoro per aumentare le coperture vaccinali

Riunti a Congresso gli esperti ribadiscono l'importanza della vaccinazione antinfluenzale. Ogni anni si hanno dai 5 milioni agli 8 milioni di contagi. Nelle fasce più a rischio vi sono anche numerosi decessi. Al via una Call action alle Istituzioni per un Piano

Influenza e vaccino
Influenza e vaccino Foto: Shutterstock

ROMA – Promuovere sistematicamente le vaccinazioni contro l’influenza e aumentare la consapevolezza dell’importanza di evitare le complicanze, che ogni anno causano la morte di molte persone – specie anziani. Questi alcuni dei propositi degli esperti che, tra gli altri, si sono riuniti in occasione della presentazione del documento ‘Il Valore della vaccinazione antinfluenzale: priorità e azioni concrete per aumentare le coperture e migliorare la salute dei cittadini’. L’iniziativa è stata presentata nell’ambito di una Conferenza Stampa organizzata da The European House-Ambrosetti, con il supporto incondizionato di Sanofi Pasteur, all’Università Cattolica durante la seconda giornata del Congresso Nazionale della SiHTA. «Le 10 linee di azione concrete che presentiamo oggi – ha detto Daniela Bianco, Partner Head dell’Health Care del Gruppo The European House-Ambrosetti – sono il risultato delle analisi e riflessioni di un Board di esperti che, in questi mesi, hanno condiviso le proprie esperienze cliniche e le loro conoscenze e studi sull’epidemiologia, sulle modalità organizzative e le ricadute sul sistema non solo sanitario, ma anche economico e sociale della prevenzione vaccinale. Sempre più la salute deve essere considerata e valutata oltre i confini della sanità».

Fino a otto milioni di contagiati dall’influenza
In Italia ogni anno l’influenza colpisce circa 4 milioni di persone, per arrivare a 8 milioni negli anni di picco, generando un impatto molto rilevante per il nostro sistema sanitario. «Ogni anno – ha spiegato Francesco Vitale, Professore Ordinario di Igiene e Presidente Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Palermo – un anziano su due non è coperto dalla profilassi vaccinale antinfluenzale e ha un rischio molto elevato di avere complicazioni che portano alla ospedalizzazione e, nei casi più gravi al decesso. Molti studi dimostrano il valore della profilassi vaccinale in generale ed in particolare nel caso dell'influenza non solo per gli anziani, con età superiore a 65 anni ma anche nei pazienti cosiddetti fragili, cioè i cronici (adulti e bambini), gli immunodepressi, le donne in gravidanza e nelle cosiddette categorie a rischio, a partire dagli operatori sanitari. Eppure i dati ci dicono che non vacciniamo soprattutto le categorie dei più fragili. La corretta informazione e il dialogo tra specialisti e medicina del territorio sicuramente è uno dei fattori prioritari su cui agire».

Intervenire per colmare i gap vaccinali
«Comprendere a fondo le ragioni dei bassissimi livelli di copertura vaccinale tra gli operatori sanitari (mediamente tra il 20 e il 30%) e intervenire con vari strumenti e su molteplici livelli, dai meccanismi di comunicazione/formazione ai meccanismi di monitoraggio e incentivazione – ha aggiunto Michele Conversano, Direttore, Dipartimento di Prevenzione, Asl Taranto e Presidente Alleanza Italiana Invecchiamento Attivo Happy Ageing – è indispensabile. Proteggere i pazienti con cui gli Operatori Sanitari vengono a contatto è un dovere etico e deontologico e deve coinvolgere tutte le professionalità. Alcuni interventi concreti potrebbero essere: introdurre la vaccinazione antinfluenzale tra i requisiti di qualità delle strutture sanitarie e ospedaliere, l’obbligo di registrare l’eventuale dissenso alla vaccinazione da parte degli Operatori Sanitari, inserire i target di copertura degli OS tra gli obiettivi dei Responsabili delle strutture sanitarie, ospedaliere e dei Distretti».

Un ruolo indispensabile
Il ruolo del Medico di Medicina Generale diventa indispensabile per un nuovo modello di organizzazione integrata del sistema di prevenzione vaccinale. «Il rapporto di fiducia, la prossimità tra il MMG e il paziente e la conoscenza dei bisogni assistenziali dell’assistito rendono il Medico di Medicina Generale un canale di accesso efficace e rapido alla profilassi vaccinale – ha sottolineato Tommasa Maio, Responsabile Nazionale Area Vaccini, FIMMG – la piattaforma NetMedicaItalia realizzata da FIMMG raccoglie i dati delle cartelle cliniche dei pazienti in carico e ci permette di monitorare le stagioni influenzali in corso. Occorre inoltre superare il tema dell’età dei 65 anni e ampliare l’offerta anche alla popolazione attiva per fare prevenzione sullo sviluppo delle complicanze delle cronicità».

Non si perde soltanto produttività
Secondo uno studio realizzato dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di Roma, a livello di sistema socio-economico si evidenziano effetti non solo sulla perdita di produttività del lavoro ma anche sul sistema dei consumi e del gettito fiscale. «Il modello di analisi del Fiscal Impact applicato all’influenza – commenta Americo Cicchetti, Professore di Organizzazione Sanitaria all’Università Cattolica e Direttore di Altems – ci permette di stimare la dimensione complessiva dell’impatto sul sistema e di avere degli spaccati in funzione delle fasce di età e categorie di lavoratori. Nell’ambito del Board abbiamo declinato il modello alla fascia di popolazione attiva tra i 15 e i 64 anni considerando gli impatti sul sistema della previdenza sociale, sulle imprese in termini di perdita di produttività del lavoro, sul reddito dei lavoratori e sulla propensione al consumo e infine, sulla riduzione del gettito fiscale per il sistema. Nell’ipotesi di avere 2,1 milioni di infetti si stimano 8,12 milioni di giornate di lavoro perse con un impatto sul sistema economico complessivo pari a 800 milioni di euro».