28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Treviso

Stuzzicadenti nel cuore: uomo salvato per miracolo

Un uomo rischia di morire a causa di un'endocardite acuta, ma una TAC rivela un fenomeno insolito: nel suo cuore si trovava uno stuzzicadenti. I dettagli della vicenda

Chirurgo veneto trova uno stuzzicadenti nel cuore
Chirurgo veneto trova uno stuzzicadenti nel cuore Foto: Shutterstock

Una vicenda che ha dell’incredibile quella accaduta recentemente all’ospedale di Treviso. Un chirurgo osserva il cuore di un suo paziente e trova un oggetto quanto mai insolito all’interno del cuore: si tratta di uno stuzzicadenti. I dettagli della vicenda.

Custodito per anni
E.O è un uomo di 38 anni che lavora a Costabissara. Si trovava all’ospedale San Bortolo per un approfondimento di cardiochirurgia quando i medici che lo stavano visitando rimangono letteralmente attoniti davanti alla visione. Nonostante in molti anni di carriera avessero visto qualunque cosa non gli era mai accaduto di assistere a una simile scena: il cuore dell’uomo era trafitto da uno stuzzicadenti.

Uno stuzzicadenti nel cuore
Il dottor Loris Salvador ha una grande esperienza in termini di interventi chirurgici e ha assistito a migliaia di operazioni. Ma mai, prima d’ora gli era capitato di trovarsi di fronte a un fatto simile, tant’è vero che lo racconta con aria ancora estremamente stupita: «Ho sentito un oggetto stretto, compatto, dalla linea diritta, appuntito – spiega Salvador al Giornale di Vicenza. E quando l’ho visto mi sembrava una follia. Se non l’avessi tirato fuori io con la pinza non ci crederei». Salvador, una volta osservato l’oggetto con attenzione si rese conto di avere tra le mani uno stuzzicadenti.

Una sorpresa il Salvador
Il 38enne si trovava in ospedale a causa di un’endocardite batterica provocata, probabilmente, da un’infezione alla tricuspide. Si tratta di un problema molto grave che, se non diagnosticato in tempo, può rivelarsi anche fatale. Il dottar Salvador ha richiesto così degli approfondimenti diagnostici, uno di questi era la Tac. Durante l’esame viene dunque evidenziata una strana macchia, la cui interpretazione era decisamente complicata.

La pulizia della valvola
«Abbiamo continuato a guardare questa minuscola striscia all’interno della massa cardiaca ma nessuno riusciva a spiegarsi cosa potesse essere. C’era, comunque, da ripulire la valvola dalla vegetazione infettiva che stava danneggiando il cuore. Per questo ho portato il paziente in sala operatoria, e guardando sul monitor sono entrato nelle cavità cardiache con la tecnica mini-invasiva con cui ormai a Vicenza effettuiamo l’80 per cento degli interventi, quando a un certo punto, muovendo gli strumenti, mi sono imbattuto in questo oggetto estraneo che potrebbe essere stato causa dell’infezione»: lo stuzzicadenti.

Totale assenza di sintomi
Come ha fatto uno stuzzicadenti a finire nel cuore rimane ancora un mistero. Eppure era lì, nella mano del medico, neppure tanto rovinato. Ma come è possibile che sia andato a finire proprio nel cuore? Sarebbe stato più probabile aspettarselo nello stomaco o nell’intestino. «In linea teorica – racconta Salvador - un corpo estraneo, una volta ingoiato, potrebbe andare ad attaccarsi nel cuore sinistro». Ma possibile che il paziente non si sia mai reso conto di aver ingoiato uno stuzzicadenti intero? Inoltre lui ha stesso ha dichiarato di non aver mai accusato il minimo dolore o fitta.

Un vero e proprio mistero
Secondo il chirurgo Loris Salvador quello che è accaduto all’uomo è un vero e proprio mistero. «Una cosa che giunga fino a quella parte del cuore deve essere iniettata in vena. Ma in questo caso non è pensabile. C’è una sola ipotesi che può stare in piedi dando spazio all’immaginazione. Forse lo stuzzicadenti è stato ingoiato parecchi anni fa con un panino e si è infilato senza fare danni nell’esofago. Poi sarà avanzato un mezzo centimetro al mese senza mai perforare nulla o forse i tessuti si saranno cicatrizzati subito, e con il movimento del torace avrà trovato un passaggio verso il cuore». Ovviamente nessuno di noi potrà conoscere mai la verità. Per fortuna, però questa strana storia ha un lieto fine: dopo una settimana di ricovero nel reparto malattie infettive l’uomo è potuto tornare alla sua vita di sempre.