28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
21 settembre giornata mondiale dell’Alzheimer

Alzheimer, grazie all'intelligenza artificiale si può scovare 10 anni prima

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, uno studio dell’Università di Bari rivela che è possibile prevedere 10 anni prima l’insorgere della malattia, grazie all'intelligenza artificiale. A Torino arriva anche l'OrientAlzheimer

Alzheimer, si prevede 10 anni prima con l'intelligenza artificiale
Alzheimer, si prevede 10 anni prima con l'intelligenza artificiale Foto: Shutterstock

BARI – Prevedere dieci anni prima l’insorgere dell’Alzheimer, questa la promessa di un nuovo studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Fisica dell’Università degli studi di Bari e della locale sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. La ricerca ha subito destato l’interesse della stampa nazionale, per i risultati ottenuti con l’ausilio dell’intelligenza artificiale (AI). Grazie all’utilizzo sapiente della risonanza magnetica per immagini (MRi) si è scoperto che è possibile rivelare e identificare alterazioni nel cervello che possono permettere di prevedere l’insorgere della malattia di Alzheimer con dieci anni di anticipo. Una scoperta che potrebbe portare a un grande cambiamento nella diagnosi dell’Alzheimer, dato che allo stato attuale non è ancora possibile formulare una diagnosi in vivo della malattia. Un problema che si riflette sulla ricerca di una cura, che procede a fatica. Lo studio, in attesa di pubblicazione, si è intanto guadagnato menzioni sulla stampa internazionale scientifico-divulgativa, come per esempio la rivista New Scientist.

Il sistema di intelligenza artificiale
Nel comunicato dell’Università si riporta come il gruppo di ricerca composto da Nicola Amoroso, Marianna La Rocca, Stefania Bruno, Tommaso Maggipinto, Alfonso Monaco, Roberto Bellotti e Sabina Tangaro abbia progettato e sviluppato un sistema di intelligenza artificiale in grado di rivelare automaticamente segni precoci della malattia. I test che hanno portato alla scoperta sono stati eseguiti sulle immagini cerebrali di oltre 200 soggetti. Nello specifico, gli scienziati hanno visto che con questo metodo era possibile rilevare con un’accuratezza dell’84% l’insorgenza della malattia in una speciale classe di soggetti affetti da quello che in gergo clinico è detto ‘lieve indebolimento cognitivo’, una condizione che può manifestarsi anche un decennio prima della patologia. Queste analisi sono molto complesse – prosegue la nota – e richiedono infrastrutture di calcolo e conoscenze tecnologiche di frontiera, il centro calcolo ReCaS ha rivestito un ruolo strategico per lo svolgimento delle analisi e l’ottenimento di questi risultati.

L’attenzione della scienza
La ricerca e i risultati ottenuti hanno fin da subito suscitato interesse sia in ambito clinico che accademico. Il professore di Neuroscienze Patrick Hof della Icahan School of Medicine della Mount Sinai di New York si è detto molto interessato a questi risultati. Un metodo che consenta di diagnosticare l’Alzheimer con dieci anni di anticipo avrebbe un «valore incredibile» affinché possano emergere nuove prospettive terapeutiche.
I fisici dell’Università di Bari e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare da doversi anni hanno intrapreso un percorso di ricerca inter-disciplinare che cerca di applicare le strategie di analisi tipiche dei big data all’ambito clinico diagnostico. Già tre anni fa si erano infatti resi protagonisti della vittoria di una competizione internazionale organizzata dalla Harvard Medical School per l’uso di sistemi di machine learning per la diagnosi precoce della Schizofrenia.

Arriva l’OrientAlzheimer di Infine Onlus
Infine Onlus presenta la mappatura dei servizi disponibili a Torino per i malati di Alzheimer e altre demenze, un concreto aiuto di orientamento, disponibile online su infine.it.
Quali sono i primi sintomi della malattia? A chi devo rivolgermi e dove devo andare? Quali sono i servizi a disposizione? Che cos’è l’UVA? A quali esami verrò sottoposto? Quali sono i tempi di attesa? Queste sono alcune delle domande a cui si trova di fronte chi affronta la malattia di Alzheimer e le sue conseguenze: Infine Onlus ha creato OrientAlzheimer, uno strumento di semplice consultazione per ottenere risposte immediate ai dubbi che sorgono nella fase iniziale della malattia e conoscere i servizi disponibili a Torino.
OrientAlzheimer si consulta online e si compone di due parti: la mappatura completa di UVA (Unità Valutativa Alzheimer) e CUP (Centri Unificati di Prenotazione) divisi in base alle Asl e ai distretti della città di Torino completi di indirizzi e numeri di telefono e un video  che affronta i temi con i quali più frequentemente le persone si rivolgono a Infine Onlus in cerca di aiuto:
1. La differenza tra Alzheimer e demenza
2. I primi sintomi della malattia
3. A chi rivolgersi in caso di sospetta demenza
4. I primi esami
5. Visita Neurologica
6. Valutazione Geriatrica
7. L’Unità Valutativa Alzheimer (UVA)
8. Valutazione Psichiatrica

C’è anche un video
Il video, della durata di pochi minuti, offre le informazioni necessarie a organizzare le prime azioni di controllo e diagnosi, e a capire come accedere ai servizi sanitari. La neuropsicologa Stefania Bragato, con linguaggio colloquiale, introduce alla conoscenza delle malattie di demenza, e facilita la presa di coscienza, da parte dei malati e dei loro familiari, delle opzioni di assistenza e cura.
Dal menu di navigazione si possono consultare gli argomenti trattati ed è sufficiente selezionare il tema di interesse per accedere al video esplicativo. Per vedere per intero OrientAlzheimer basta selezionare il video di introduzione e attendere qualche secondo.
Oltre alle informazioni presenti nel video, valide a livello nazionale, è possibile scaricare la mappatura dei servizi divisi in base alle Asl e ai distretti della città di Torino.
Lo studio e la creazione di questo strumento di orientamento fa parte della mission con la quale Infine Onlus opera nell’ambito dell’assistenza sociale: oltre al sostegno diretto alle persone svolge attività di studio e ricerca, come spiega la presidente e fondatrice Marina Sozzi «Nello svolgimento del lavoro sociale riguardo all’Alzheimer ci poniamo costantemente l’obiettivo di apportare anche un contributo culturale e di sensibilizzazione. In questo caso abbiano notato come la mancanza di fonti informative complete e accessibili crei sovente notevole ansia nei malati e nei loro familiari. Per questo, con il sostegno della Fondazione Specchio dei Tempi abbiamo pensato di realizzare uno strumento di orientamento semplice e innovativo»

Sostenere i malati e le famiglie
A sostegno dei malati di Alzheimer e delle loro famiglie Infine Onlus svolge le seguenti attività, nell’ambito del progetto Prendiamo l’Alzheimer per mano, che ha luogo a Torino e in Val di Susa:
- Formazione specifica per i volontari che offrono sostegno a domicilio alle famiglie con malati di demenza.
- Gruppi di informazione e sostegno condotti da un neuropsicologo (Torino e Val di Susa) per i familiari di malati di demenza.
- Gruppi di stimolazione cognitiva per malati di demenza (Torino e Val di Susa), che si svolgono nello stesso orario e luogo dei gruppi dedicati ai familiari.
- Alzheimer Caffè itinerante in Val di Susa.

Infine Onlus, è una associazione nata nel 2014 che si pone come centro di competenza sul tema della morte, del lutto, della vecchiaia, della malattia invalidante e delle problematiche di medici e pazienti sul fine vita. I temi propri degli studi di Marina Sozzi, presidente dell’associazione, sulla visione sociale della morte trovano oggi applicazione nelle attività di Infine Onlus: la risocializzazione dei momenti ardui dell’esistenza che la nostra cultura relega nel silenzio e nella solitudine e le problematiche dell’invecchiamento sono argomenti sempre più sentiti nelle generazioni che ora si affacciano alla terza età.