19 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Intervento al Ca’ Foncello di Treviso

Un tumore improvviso e devastante. I medici rientrano dalle ferie per operare

Un tumore al cervello, improvviso, devastante e inarrestabile. Un uomo di 45 anni ha la fortuna di trovare due bravi e competenti medici che rientrano volontariamente dalle vacanze per svolgere un intervento chirurgico a tempo record

Intervento al ca'foncello di Treviso
Intervento al ca'foncello di Treviso Foto: Shutterstock

Un episodio che ha dell’incredibile, quello che è accaduto all’Ospedale di Treviso. Un paziente viene ricoverato presso la struttura a seguito dell’insorgenza quasi improvvisa di un tumore. Si stava ingrandendo a vista d’occhio a tal punto che è stato necessario chiamare dei chirurghi che, in quel momento, erano in ferie. L’intervento di urgenza del Ca’ Foncello di Treviso.

Un adenoma ipofisario
Un tumore improvviso – per fortuna benigno – si è presentato in un uomo di 45 anni. Si tratta di un adenoma ipofisario, ovvero una formazione anomala che si presenta nella ghiandola ipofisaria. Ma il fatto davvero inconsueto è che si stava ingrandendo a una velocità mai vista. Non a caso non era mai stato rilevato prima di allora.

Un intervento senza precedenti
Secondo quanto dichiarato da una nota dell’USL 2, la tempestività dei medici – che sono dovuti rientrare dalle vacanze – ha permesso di scongiurare danni permanenti. Grazie ai dottori Massimo Sonego, dell'otorinolaringoiatria e Alessandro Fiorindi della neurochirurgia, il paziente ha potuto lasciare la terapia intensiva solo due giorni dopo l’intervento d’emergenza.

In sala chirurgia di notte
L’intervento chirurgico è stato effettuato di notte, dalle 22 di sabato 5 agosto fino quasi alle tre del mattino successivo. Va da sé che in quell’orario i medici non solo erano fuori sede ma persino in vacanza. Per fortuna, però, si trovavano a soli cinquanta chilometri da Treviso. La scelta dell’ospedale verteva nei confronti di Fiorindi e Sonego perché si tratta di due medici estremamente competenti in patologie ipofisarie.

La collaborazione
Come spesso accade, il lavoro dei medici viene svolto nel migliore dei modi quando c’è sinergia e collaborazione. Non a caso, dopo essere stati avvisati, Fiorindi e Sonego si sono consultati telefonicamente offrendo il massimo della loro disponibilità. Una volta arrivati sul posto la sala operatoria era già pronta, insieme al resto dell’equipe medica. «Il dott.Fiorindi ed io collaboriamo e facciamo abitualmente squadra per la terapia chirurgica della patologia ipofisaria; questo caso non era certamente consueto e semplice. Di conseguenza, pur consapevoli e certi della bravura e dell'esperienza dei colleghi, nel caso specifico ci siamo sentiti coinvolti in prima persona. Siamo certi che moltissimi altri colleghi, per altri campi della chirurgia, avrebbero certamente e senza problemi interrotto la cena con gli amici o i passatempi di un sabato estivo per fare esattamente quello che abbiamo fatto noi», ha concluso Sonego. Insomma, checché se ne dica esistono ancora medici che svolgono il proprio mestiere con serietà e dedizione. Anche se – tutti sappiamo –  questo genere di professionisti sono, ahimè, sempre più rari.