20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
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Ecco tutto quello che il tuo telefonino dice di te

Sul telefonino o smartphone personale rimangono delle tracce di sostanze chimiche, molecole, microbi eccetera che possono rivelare chi siamo e qual è il nostro stile di vita. Questi indizi che dicono tutto di noi, dalla nostra dieta ai farmaci assunti e alle nostre preferenze, potrebbero anche essere usati in caso di indagini di polizia

Il nostro telefonino svela chi siamo
Il nostro telefonino svela chi siamo Foto: Shutterstock

STATI UNITI – Quello che il telefonino o smartphone dice potrebbe essere usato contro di te. Ma non si tratta di registrazioni telefoniche, ma di ‘tracce di noi’ che rimangono impresse sul telefono. Gli scienziati dell’University of California San Diego School of Medicine e la Facoltà di Farmacia e Scienze Farmaceutiche Skaggs hanno infatti scoperto che sui nostri device rimangono sostanze chimiche, molecole, microbi eccetera che possono rivelare chi siamo e qual è il nostro stile di vita. Questi indizi potrebbero anche essere usati in caso di indagini di polizia.

Chi parla di noi
I ricercatori hanno campionato le molecole trovate sui telefoni cellulari, scoprendo che queste possono ‘parlare di noi’ rivelando per esempio qual è la nostra dieta alimentare, quali prodotti per l’igiene utilizziamo, quali i profumi, i luoghi che siamo soliti frequentare o visitare e perfino il nostro stato di salute e quali farmaci assumiamo. Insomma, anche se non parlano direttamente, i telefoni sono un reale quanto grande bacino di insospettate informazioni personali – alla faccia della privacy.

Le applicazioni
I risultati dello studio, pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), suggeriscono che gli indizi materiali celati sui cellulari potrebbero avere diverse applicazioni, tra cui il tracciare un profilo criminale, per le procedure di sicurezza in aeroporto o l’aderenza a una cura medica o farmaceutica, la sperimentazione clinica e gli studi sull’esposizione ambientale. «Si può immaginare uno scenario in cui un investigatore sulla scena del crimine si imbatte in un oggetto personale come un telefono, una penna o una chiave, senza impronte digitali o DNA, o con impronte o DNA che non si trovano nei database. Non si avrebbe così nulla per procedere e per determinare a chi appartengono – spiega il prof. Pieter Dorrestein, autore senior dello studio – Così abbiamo pensato, perché non avvantaggiarsi di ciò che si cela dietro la chimica della pelle per conoscere che tipo di stile di vita questa persona ha?». «Tutte queste tracce chimiche presenti sui nostri corpi possono essere trasferite agli oggetti – prosegue Dorrestein – Così ci siamo resi conto che avremmo potuto probabilmente ottenere un profilo di stile di vita di una persona sulla base delle sostanze chimiche che sono in grado di rilevare gli oggetti che usa di frequente».

Le prove pratiche
Per valutare se e quanto i telefonini possano rivelare di una persona, i ricercatori hanno coinvolto 39 volontari che hanno prestato i loro cellulari su cui sono stati eseguiti quattro diversi tamponi per prelevare le sostanze presenti. Allo stesso modo, sono stati eseguiti altri 8 tamponi su altrettanti diversi punti della mano destra dei volontari. Nel totale si sono presi quasi 500 campioni da analizzare. Poi, con l’aiuto di una spettrometria di massa, hanno rilevato le molecole presenti nei campioni. Queste, infine, sono state identificate nel maggior numero possibile e confrontate utilizzando le strutture di riferimento presenti in un database di PNL, un sito web crowdsourcing repository di massa delle conoscenze in spettrometria e annotazione sviluppato da Dorrestein e dal coautore Nuno Bandeira.

Il profilo
Con queste informazioni, i ricercatori hanno così potuto sviluppare uno stile di vita personalizzato in base alle molecole trovate su ciascun telefono. Tra le sostanze trovate vi erano alcuni farmaci, creme antinfiammatorie e anti-fungine della pelle, trattamenti per la perdita dei capelli, antidepressivi e colliri. E poi molecole di cibo inclusi agrumi, caffeina, erbe e spezie. Ingredienti di creme solari e repellenti per zanzare DEET sono stati rilevati sui telefoni anche diversi mesi dopo che erano stati utilizzati dai proprietari del telefono, suggerendo questi oggetti possono fornire a lungo termine bozzetti di stile di vita composito. «Analizzando le molecole che hanno lasciato sul loro telefoni, potremmo dire se una persona è probabilmente di sesso femminile, se usa cosmetici di fascia alta, tinture per capelli, beve il caffè, preferisce la birra al posto del vino, ama il cibo piccante, è in trattamento per la depressione, indossa protezioni solari e si spruzza lozioni contro gli insetti (e quindi probabilmente passa molto tempo all’aperto) e ogni genere di altre cose – ha sottolineato il dottor Amina Bouslimani, autore principale dello studio – Questo è il tipo di informazioni che potrebbero aiutare un investigatore a restringere la ricerca sul proprietario di un oggetto».