19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Salute

Fumare danneggia il Dna per almeno 30 anni e altera più di 7.000 geni

Il fumo è riconosciuto sempre più come causa di innumerevoli e gravi danni alla salute. Un nuovo studio mostra che può modificare in modo duraturo il DNA, provocando un’alterazione di oltre 7mila geni. Questo contribuisce allo sviluppo di molte delle serie malattie legate al fumare

Fumare altera il Dna per almeno trent'anni
Fumare altera il Dna per almeno trent'anni Foto: Shutterstock

STATI UNITI – Il fumo e i suoi danni. Sono ormai sempre più gli studi che confermano come il fumare provochi numerosi e seri danni alla salute. E ogni giorno, a diversi danni, se ne aggiungono altri. Non ultimo è quello indicato da uno studio del National Institute of Environmental Health Sciences, il quale mostra che il fumo di sigaretta lascia danni duraturi sul DNA, provocando tra l’altro l’alterazione di più di 7mila geni – cosa che contribuisce proprio allo sviluppo delle gravi malattie legate al vizio del fumo.

Effetti a lungo termine
Gli effetti dannosi sul DNA sono a lungo termine, durante questo lasso di tempo si possono sviluppare diverse malattie, anche gravi. Tuttavia, se si smette di fumare ci sono speranze che si possa recuperare, e in qualche modo riparare i geni alterati – incrociando le dita che, nel frattempo, non ci si ammali.

Lo studio
Per questo nuovo studio, la dott.ssa Stephanie London e colleghi del NIEHS hanno revisionato i risultati delle analisi di campioni di sangue prelevati a circa 16mila soggetti, e riferiti a 16 studi. «Anche se questo dà risalto effetti residui del fumo a lungo termine – sottolinea la dott.ssa London – la buona notizia è che prima si può smettere di fumare, meglio è», specie perché si è scoperto che le alterazioni e le modifiche genetiche persistono anche per 30 anni dopo che si è smesso di fumare.

La metilazione
Le alterazioni ai geni oggetto dello studio sono quelle dette ‘metilazione del DNA’, ovvero mutazioni genetiche che non alterano il codice sottostante dei geni, ma possono cambiare come questi sono espressi, o accesi. Dette modifiche possono causare molte malattie, anche decenni dopo che i fumatori abbiano smesso. L’analisi condotta dai ricercatori si è focalizzata sia su fumatori attuali che passati e nei non fumatori da sempre. Le parti del DNA interessate dal fumo sono state collegate a oltre 7mila geni – che sono circa un terzo dei geni umani conosciuti.

A cosa serve
Poter identificare questi cambiamenti del DNA correlati al fumo, secondo i ricercatori può portare a test diagnostici in grado di valutare in modo più accurato la storia di fumo di un paziente. «Potremmo usare questo tipo di dati per stimare da quanto tempo una persona fuma o ha fumato», spiega l’autrice dello studio. In questo modo, si potranno meglio identificare gli effetti sulla salute in base alla storia di fumo di una persona. Inoltre, si avrà la possibilità di sviluppare nuovi potenziali trattamenti per riparare i siti di metilazione del DNA. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Circulation: Cardiovascular Genetics.