19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Troppi zuccheri fanno male al cervello e alla salute

Neuroni addio, lo zucchero manda in tilt cervello e memoria

Come ormai accertato da numerose ricerche, il consumo eccessivo di zuccheri è causa di molte e anche gravi malattie. Non ultimo, secondo un nuovo studio, fa male al cervello e alla memoria

ROMA ─ Un nuovo studio italiano conferma ulteriormente che un eccesso di zuccheri fa molto male alla salute e, in particolare, al cervello e alla memoria ─ che vanno letteralmente in tilt.

Neuroni addio
I ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore presso la sede di Roma, in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto di Fisica, hanno trovato che un consumo eccessivo di zucchero impedisce alle cellule staminali del cervello di riprodursi. Di conseguenza, non riescono a garantire il necessario ricambio di neuroni nell’ippocampo. (che, tra gli altri, è la sede della memoria).

Cellule preziose
Le cellule staminali del cervello sono fondamentali per l’attività cerebrale. Una loro diminuzione concorre al declino cognitivo legato all’età e non solo. Nello studio, pubblicato su Cell Reports, i ricercatori guidati dal dott. Giovambattista Pani e dal prof. Claudio Grassi, hanno comprovato che una dieta scorretta e ricca di zuccheri è deleteria. «Abbiano inizialmente esaminato cosa avviene in provetta quando le cellule staminali neurali sono esposte a un eccesso di zucchero ─ spiega il dottor Pani – Ebbene questa condizione sembra impedire alle staminali normalmente presenti nell’ippocampo, sede della memoria, di autorinnovarsi. In sostanza, un eccesso di zucchero brucerebbe le riserve cellulari che servono al cervello per produrre nuovi neuroni. Quindi, temiamo che chi consuma troppo zucchero presenti una minore rigenerazione neurale con un conseguente impatto negativo sulle performance cognitive».

Gli effetti dello zucchero
Nella loro ricerca, gli scienziati hanno esaminato il meccanismo molecolare alla base degli effetti del glucosio sull’organismo, scoprendo un sistema di percezione assai complesso che coinvolge il fattore di trascrizione CREB e la molecola Sirtuina 1 ─ che risulta essere basilare per la longevità. «Il nostro lavoro ha svelato un nuovo meccanismo di regolazione delle cellule staminali cerebrali che, probabilmente, rappresenta un meccanismo generale di controllo del compartimento staminale in risposta a diversi stimoli. Le vie molecolari da noi individuate potrebbero essere bersaglio di interventi nutrizionali e farmacologici volti a preservare e potenziare questa importante «riserva cellulare» presente nel nostro cervello, soprattutto nel corso dell’invecchiamento e nelle malattie neurodegenerative. Vorrei, infine, sottolineare che le nostre ricerche si iscrivono in un impegno globale della nostra Facoltà di Medicina e chirurgia sulla prevenzione e cura delle malattie connesse alla nutrizione, tema che è stato oggetto della Giornata per la Ricerca 2015 e che sarà riproposto all’attenzione dell’opinione pubblica nella primavera 2016», conclude il professor Grassi.