19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Degrado

FOTO|Campo de' Fiori, il degrado affossa uno degli angoli più belli di Roma

"L'incuria crescente mortifica la sua storia secolare", il consigliere capitolino Figliomeni presenta un'interrogazione in Campidoglio

ROMA - Ubicata quasi a metà tra Piazza  Navona e Piazza Farnese, nel Rione Parione, Campo de’ Fiori oltre che per il suo storico mercato ortofrutticolo ben rappresentato dalle storiche «vignarole», è famosa anche per essere stata teatro nei secoli passati di esecuzioni capitali, la cui più nota è legata alla figura del frate domenicano Giordano Bruno, che il 17 febbraio 1600 qui fu arso vivo perché accusato di eresia. Ma Campo de' Fiori, purtroppo, come molti altri gioielli del patrimonio storico-culturale romano, invece di essere valorizzata per attrarre turisti, sta diventando tutt'altro. "Da alcuni anni - accusa il consigliere capitolino di Fratelli d'Italia, Francesco Figliomeni - la piazza è ben nota anche perché si è trasformata in un luogo di ritrovo per divertimenti serali, grazie alla presenza di molti locali come i pub, dove troppo spesso va in scena la «transumanza  alcolica», che causa ripetuti episodi di violenza, vandalismo e schiamazzi notturni che creano non  pochi disagi nei residenti".

Non solo "divertimento alcolico"
Campo de’ Fiori, dunque, vive ormai da troppo tempo un degrado che mortifica la sua storia secolare. "Eppure - spiega Figliomeni - l'incuria che investe la piazza e le strade limitrofe non è riferibile soltanto allo sballo dovuto alla concentrazione di locali, ma anche dalla presenza di ambulanti abusivi, da gestori che occupano spazi maggiori rispetto alle loro licenze, mendicanti in ogni angolo di strada, bivacchi di persone accasciate sulle fontane e sotto i monumenti, cestini per la spazzatura ricolmi e sacchetti  dell’immondizia lasciati lungo le strade, tutto nella completa indifferenza delle regole del vivere  civile. Su richiesta di alcuni cittadini residenti nella zona, abbiamo presentato un’interrogazione al Sindaco e agli Assessori competenti, per sapere se è intenzione di questa Amministrazione attivare un tavolo di confronto con il Prefetto, per istituire una collaborazione tra Polizia di Roma Capitale e Forze dell’Ordine, per effettuare controlli capillari volti a debellare il fenomeno della movida incontrollata".

La storia di Campo de' Fiori
Campo de’ Fiori, una delle piazze più importanti e caratteristiche di Roma, prende il suo nome dal fatto che fino al Quattrocento la piazza non esisteva e al suo posto era presente un prato con alcuni orti coltivati e la piazza sorta successivamente dette il nome al lungo asse viario noto nel Quattrocento come Via Florea che collegava Sant’Angelo in Pescheria con il Ponte S. Angelo passando per le attuali Via del Pellegrino, Via dei Giubbonari, Via dei Banchi Vecchi. Nel 1456 Papa Callisto III fece pavimentare l’intera zona nell’ambito di un progetto di più ampio respiro dell’intero Rione Parione, grazie al quale furono costruiti diversi edifici importanti come Palazzo Orsini che si affacciava proprio su Campo de’ Fiori e Palazzo Farnese e Palazzo della Cancelleria nelle immediate vicinanze e proprio da questo rinnovamento nacque la piazza vera e propria che costituì da quel momento un percorso obbligato per personalità di rilievo come ambasciatori, nobili e cardinali e questo servì a garantire un salto di qualità dell’intera zona. Nel 1478 Campo de' Fiori fu coinvolta nello spostamento del mercato del Campidoglio, in Piazza del Mercato, che venne spostato a Piazza Navona: in questo modo divenne un punto focale per gli affari, si pensi alle limitrofe Via dei Giubbonari, Via dei Baullari, Via degli Staderari, Via dei Chiodaroli che presero il nome dalle botteghe degli artigiani che un tempo vi lavoravano e per il commercio. E tutto ciò è dimostrato dai numerosi alberghi, osterie e locande che qui sorsero, come la celebre Locanda della Vacca che oggi non esiste più, di proprietà di Vannozza Cattani, amante di Papa Alessandro VI Borgia, madre dei ben noti Cesare, Lucrezia, Juan e José.

Non solo commercio
La piazza purtroppo non fu soltanto luogo di affari e di piacere ma anche di esecuzioni capitali e di punizioni corporali come la corda, da qui Via della Corda, a testimonianza delle persone torturate attraverso la sospensione delle braccia che procurava una dislocazione delle scapole, ma indubbiamente l’avvenimento più importante legato a questo tema è il rogo del filosofo e frate domenicano Giordano Bruno, che il 17 febbraio 1600 fu arso vivo in quanto accusato di eresia, a cui il 9 giugno 1889, nonostante la forte ostilità del mondo ecclesiastico, fu dedicata una statua nello stesso punto del rogo, alla presenza del Sindaco di Roma Alessandro Guiccioli, supportata da un comitato di intellettuali che annoverava personalità quali Victor Hugo, Walt Whitman, Silvio Spaventa ed Henrik Ibsen.

"Studiare misure adeguate"
Per Figliomeni, dunque, è opportuno studiare delle sanzioni economiche specifiche: "Vogliamo sapere se è intenzione di questa Amministrazione attuare un complessivo progetto di riqualificazione della zona, per migliorare il decoro pubblico tra sicurezza e pulizia delle strade come nel caso dei giardini di Piazza Benedetto Cairoli ormai ridotti ad un letamaio; di effettuare una ricognizione capillare di tutte le licenze dei  locali presenti a Campo de’ Fiori e vie limitrofe, per vedere se sono in regola con il servizio prestato e in merito all’occupazione di suolo pubblico, nell’ottica di tutelare tutti gli esercenti che rispettano  le regole; di stabilire delle ordinanze anti-alcol e anti-vetro permanenti ed infine di istituire dei  tavoli di confronto con i comitati di quartiere per pianificare piani strategici che seguano le priorità  dei cittadini».