19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Politica & Media

TgR Lazio pro Ius Soli, la protesta dei telespettatori

È andato in onda pochi giorni fa, all'interno di Buongiorno Regione, un servizio intitolato «In difesa dello Ius Soli». Immediate sono scattate le proteste dei cittadini

TgR Lazio pro Ius Soli
TgR Lazio pro Ius Soli Foto: ANSA

ROMA – È andato in onda pochi giorni fa, all’interno di Buongiorno Regione, un servizio intitolato «In difesa dello Ius Soli». L’unica a essere intervistata, è stata una maestra a favore della legge tanto discussa. «Dalla Rai che è un servizio pubblico ci si aspetta che dia spazio ai diversi punti di vista»: non sono pochi i cittadini che hanno protestato lamentandosi della mancata imparzialità circa un tema che suscita reazioni contrapposte, ma che sui mezzi di comunicazione viene sempre affrontato favorendo la parte pro Ius Soli.

Critiche su Facebook - Immediatamente le critiche sul servizio di Buongiorno Regione sono apparse sulla pagina Facebook della trasmissione presente all’interno del TgR Lazio. Come mai viene dato spazio solo a una maestra pienamente a favore della legge di riforma della cittadinanza che da 2 anni è ferma in Senato? Non è poi sfuggito il clima emozionale espresso dal servizio, con l’intento di emozionare gli spettatori e convincerli sulla bontà di una legge che in realtà presenta ancora troppi lati oscuri, ma soprattutto sembra del tutto inutile: «Ai bambini che vengono strumentalizzati nel servizio - osserva uno spettatore - con le leggi attuali viene garantito tutto: se vorranno dopo i 18 anni diventeranno italiani. Ma ci sono molti giovani stranieri che vivono a Roma che non hanno alcuna intenzione di diventarlo, vogliono rimanere ancorati alla loro nazionalità. Sarebbe interessante ascoltare anche le loro testimonianze».

Strumentalizzazioni politiche - Il dubbio, dunque, è che lo Ius Soli serva solo ed esclusivamente a quei partiti che sono disperatamente a caccia di voti. Quali sono questi partiti? Molto semplice: basterebbe vedere quali formazioni politiche sono praticamente sparite dal quadro politico nazionale nelle ultime recenti elezioni in Sicilia e nel municipio di Ostia, a Roma. Il Pd è il primo di questa lista. A smascherare il servizio di Buongiorno Regione, inoltre, interviene un cittadino di Roma Nord, la zona dove è stato girato il servizio. La maestra, infatti, presta servizio nella scuola Parco di Veio e descrive un contesto sociale in maniera molto edulcorata rispetto a quella che – molto più amara – è la realtà.

Il racconto dei residenti - «Vivo in questa zona da 40 anni – è la critica di Matteo, cittadino romano – non si può dire che sia un quartiere razzista». La borgata di Grotta Rossa, infatti, si è sviluppata proprio all’insegna del mix di genti provenienti da diverse regioni d’Italia: «Si tratta principalmente di marchigiani ed abruzzesi venuti negli anni ’20 e ’30 per lavorare come edili, molti di loro impiegati per la demolizione della 'Spina di Borgo' nel centro storico di Roma». Quella attuale, però, è una situazione molto diversa: «Oggi c’è un malcontento diffuso e palpabile, non sono rari i casi di cronaca nera che coinvolgono immigrati». A inizio ottobre, un pusher gambiano di 32 anni è stato arrestato a Largo Sperlonga; pochi giorni dopo è toccato a un 46enne originario dello Sri Lanka, senza patente ma dotato di un coltello dalla lama di 20 cm. Passa qualche settimana e un rumeno e un tunisino, sono stati fermati per la tentata rapina ai danni di un italiano armati di coltello e cacciavite. Sempre a Largo Sperlonga, nel 2015 sono stati arrestati due albanesi in possesso di involucri di cocaina pronti per essere spacciati.

Ius Soli tra realtà ed emozione - Certo, i bambini con la cronaca nera di un intero quartiere non c’entrano: ma non si possono tenere scollegati tra loro la mancata integrazione di oggi con quella che riguarda i «nuovi» italiani. Il processo forzato di italianizzazione rappresentato dallo Ius Soli, in questo senso, rappresenta più lati oscuri che luci: se poi a sostegno di una legge molto dubbiosa intervengono anche servizi della rete pubblica, la confusione non fa che peggiorare il clima.