25 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Dieta e grassi

Dieta, i grassi saturi dovrebbero essere al massimo il 10% secondo l'OMS. Le nuove linee guida

Secondo le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i grassi saturi nella dieta dovrebbero essere al massimo il 10%, i trans 1%

Formaggi e grassi saturi
Formaggi e grassi saturi Foto: Photo Studio | shutterstock.com Shutterstock

ROMA – Che ruolo o presenza dovrebbero costituire i grassi nella dieta? Una domanda che spessi ci si pone, dato che è un argomento da sempre dibattuto e oggetto di continui rimaneggiamenti, ordini, contrordini e così via. In mezzo a tutto ciò, la confusione regna sovrana. A metterci una pezza, o almeno cercare di dare un indirizzo sono le nuove linee guida proposte dall’OMS.

Il massimo per ognuno
Parlando dunque di grassi, e in particolare di quelli saturi e trans, da sempre nell’occhio del ciclone, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che una dieta corretta debba prevedere al massimo la presenza del 10% di grassi saturi – principalmente contenuti negli alimenti di origine animale – e dell’1% di quelli trans (tipici del cibo spazzatura).

Ridurre le malattie cardiovascolari
Le nuove linee guida fanno parte di un tentativo da parte dell’OMS di ridurre le morti per malattie cardiovascolari. La scesa in campo della più grande organizzazione sanitaria al mondo si presenta come un atto doveroso, visto che le quelle cardiovascolari sono la principale causa di morte per malattie non trasmissibili nel mondo, con circa un terzo di tutti i 54,7 milioni di decessi avvenuti nel 2016.

Fattori modificabili
Per sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione e sulla riduzione del rischio, l’OMS fa leva su quelli che ritiene essere fattori di rischio modificabili, «come una dieta malsana, l'inattività fisica, l'uso del tabacco e l'uso dannoso di alcol che sono le principali cause di malattie cardiovascolari – scrive in una nota l'OMS – Gli acidi grassi saturi dietetici e gli acidi grassi trans sono particolarmente preoccupanti poiché alti livelli di assunzione sono correlati con un aumento del rischio di malattie cardiovascolari».

Ancora da approvare
Gli obiettivi nutrizionali dell'OMS sulla popolazione per la prevenzione delle malattie non trasmissibili sono stati stabiliti nel 1989 e successivamente aggiornati nel 2002. Ora, le nuove linee guida proposte devono tuttavia essere ancora approvate. Per questo motivo, sono stati incaricati degli esperti dalla scorsa settimana e fino a giugno dovranno fornire una revisione inter pares degli orientamenti prima che questi siano finalizzati.

Le dosi
In attesa del parere degli esperti, possiamo dire che parlando di un 10% di grassi saturi, significa che in una dieta media con l’assunzione di 2.500 calorie, il 10% è pari a circa 25 grammi di grassi saturi. Sempre in media, una fettina da quasi 100 g di formaggio contiene circa 6,0 grammi di grassi saturi, cosi come ne contengono circa 6,3 grammi 100 g di carne tritata o pollo arrosto (3,3 g). Un cucchiaino di burro ne contiene circa 2,4 g e una tazza di latte intero 4,6 g. I grassi trans, invece, li ritroviamo principalmente nel cosiddetto cibo spazzatura e in quello industriali: tra questi snack, merendine, patatine e altri ‘salatini’ fritti, biscotti, crackes, dolciumi eccetera. Questi, come ormai si sa, sono più pericolosi di tutti e andrebbero evitato il più possibile.