19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Benefici del digiuno

Il digiuno può rigenerare le staminali e rallentare l’invecchiamento

Un nuovo studio americano ha dimostrato che un digiuno di 24 ore può portare a numerosi vantaggi. Ecco quali sono

Il digiuno permette una migliore rigenerazione delle staminali
Il digiuno permette una migliore rigenerazione delle staminali Foto: SewCream | Shutterstock Shutterstock

Un digiuno, di tanto in tanto, può aiutarci a stare meglio sotto diversi punti di vista. I ricercatori hanno infatti scoperto che rallenterebbe l’invecchiamento invertendo la perdita di funzionalità delle cellule staminali. La scoperta degli studiosi del Massachusetts Institute of Technology (MIT) negli Stati Uniti, si aggiunge all’enorme lista di studi che hanno evidenziato i benefici derivanti dalla temporanea eliminazione del cibo.

Rigenerazione cellulare
Gli scienziati statunitensi sono riusciti a dimostrare come un digiuno di sole 24 ore sia in grado di migliorare notevolmente la capacità di rigenerazione delle cellule staminali, durante lo studio eseguito su modello animale. Tale attività si evidenziava sia nei topolini giovani che anziani. Durante l’assenza di cibo, i piccoli ratti, assistevano a uno strano fenomeno: le loro cellule iniziavano a scindere gli acidi grassi anziché il glucosio. Questa trasformazione sembrava essere essenziale per permettere alle staminali di essere maggiormente rigenerative.

Digiuno e metabolizzazione dei grassi
Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno anche eseguito il sequenziamento dell'RNA messaggero delle staminali dei topi sottoposti a digiuno. Grazie a tale tecnica sono riusciti a scoprire che la mancanza di cibo induceva le cellule a passare dal loro normale metabolismo - che brucia carboidrati - a quello che metabolizza più gli acidi grassi. Questo sembra essere reso possibile grazie all'attivazione di alcuni fattori di trascrizione chiamati PPAR, i quali, a loro volta, attivano anche alcuni geni coinvolti nella trasformazione dei grassi.

L’interruttore metabolico
«Questo studio ha dimostrato che il digiuno attiva un interruttore metabolico nelle cellule staminali intestinali che utilizza al meglio i carboidrati e brucia i grassi. È interessante notare come il passaggio di queste cellule all'ossidazione degli acidi grassi abbia migliorato significativamente la loro funzione. Il targeting farmacologico di questa via può fornire un'opportunità terapeutica per migliorare l'omeostasi tissutale nelle patologie associate all'età», spiega David Sabatini professore presso il MIT.

Possibilità per i pazienti oncologici
A detta dei ricercatori, ci sono alcune molecole che stimolano la stessa identica rigenerazione cellulare. Secondo loro questo potrebbe, di fatto, aiutare le persone anziane a riprendersi più velocemente in caso di disturbi gastrointestinali o tutte le persone costretta a fare la chemioterapia.

Cellule riparatrici
Le cellule staminali sono in grado di mantenere efficiente il rivestimento intestinale il quale, generalmente, si rinnova ogni cinque giorni. Però sono importanti anche per riparare eventuali danni che si verificano nella mucosa. Tuttavia, con il passare degli anni, le capacità rigenerative diminuiscono vistosamente e occorre molto più tempo affinché il danno venga riparato. Ma un digiuno di un giorno intero potrebbe migliorare la funzionalità delle staminali.

Un risultato scontato
Gli scienziati hanno rimosso le cellule staminali intestinali dei topi in seguito a un digiuno di 24 ore. Queste sono state poi fatte crescere in un piatto di coltura al fine di dar vita a degli organoidi (mini-intestini). Le staminali dei topi sottoposti a digiuno avevano mostrato oltre il doppio della capacità rigenerativa rispetto a quelle tradizionali. «Era molto ovvio che il digiuno avesse questo effetto davvero immenso sulla capacità delle cripte intestinali di formare più organoidi, che è guidato dalle cellule staminali», conclude Maria Mihaylova del Whitehead Institute for Biomedical Research negli Stati Uniti. I risultati sono stati pubblicati su Cell Stem Cell.