29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Benefici della dieta mediterranea

Dieta mediterranea: fa bene all’intestino e migliora il microbiota umano

Un recente studio ha dimostrato che seguire una dieta mediterranea aiuta a aumentare le varietà di batteri simbiotici che popolano il nostro intestino

Dieta mediterranea e benessere dell'intestino
Dieta mediterranea e benessere dell'intestino Foto: Slavica Stajic | Shutterstock Shutterstock

La dieta mediterranea non fa bene solo a cuore e cervello ma, a quanto pare, proteggerebbe anche il nostro intestino aumentando la presenza di batteri buoni, ovvero quelli che compongono il cosiddetto microbiota umano. Quest’ultimo sembra essere correlato allo stato generale di salute dell’intero organismo. Sono molte le malattie che possono essere scatenate da una disbiosi microbica, tra queste – si ipotizza – anche il cancro. Ecco perché la dieta mediterranea fa bene alla tua salute.

Aumento dei batteri buoni
Ciò che caratterizza di più la dieta mediterranea è la presenza di grandi quantità di frutta e verdura. Queste contengono fibre che alimentano i microorganismi che popolano il nostro microbiota, aumentandone le varietà del 7%. Una dieta basata per lo più sul consumo di carne, invece, lo aumenterebbe solo dello 0,5%. A suggerirlo è uno studio condotto dal Wake Forest Baptist Medical Center.

Lo studio
Lo studio - della durata di un anno e mezzo - è stato condotto su modello animale, in particolare sui primati. Questi ultimi sono stati suddivisi in due gruppi. Il primo avrebbe dovuto seguire una dieta basata sullo stile mediterraneo: succhi verdura, puree di frutta, olio di pesce, olio di oliva e pesce, farina di pesce, burro, uova, farina di fagioli neri, di ceci e di grano. La dieta occidentale, invece, prevedeva l’assunzione di lardo, sego di manzo, burro, uova, colesterolo, sciroppo di mais ad alto fruttosio e saccarosio. Entrambi i regimi alimentari avevano lo stesso identico numero di calorie.

I risultati
Terminati i trenta mesi di studio, gli scienziati hanno analizzato il microbiota che si trovava nel tratto gastrointestinale dei primati. Per farlo, hanno preso alcuni campioni di feci determinando il tipo di microbioma – ovvero la funzione per lo più di derivazione genetica che ogni microorganismo possiede. I dati ottenuti dai ricercatori hanno permesso di dimostrare come i primati che avevano seguito una dieta mediterranea mostravano una diversità batterica decisamente più ampia. È importante, tuttavia, sottolineare che raramente una persona segue una dieta come quella proposta dagli scienziati, ovvero che contiene solo proteine, grassi animali e zuccheri puri come sciroppo di fruttosio e saccarosio.

Miliardi di batteri
«Abbiamo circa 2 miliardi di batteri buoni e cattivi che vivono nel nostro intestino se i batteri sono di un certo tipo e non adeguatamente bilanciati, la nostra salute può risentirne. Lo studio ha dimostrato che i batteri buoni, principalmente il Lactobacillus, la maggior parte dei quali sono probiotici, erano significativamente aumentati nel gruppo della dieta mediterranea. I dati rivelati in questo studio dovrebbero essere utili per ulteriori studi volti a comprendere le interazioni dieta-microbioma-salute negli esseri umani, tra cui obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e disturbi psichiatrici», conclude Hariom Yadavm, autore della ricerca. Lo studio è stato finanziato da National Institutes of Health e dalla Pepper Older Americans for Independence Centre. I risultati sono stati pubblicati il 25 aprile su Frontiers in Nutrition.