24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Sindrome dell’intestino irritabile

Convive 10 anni con la sindrome dell’intestino irritabile, poi trova la cura «miracolosa»

Una donna è riuscita a guarire dalla sindrome dell’intestino irritabile grazie a una cura molto semplice che le ha cambiato la vita

I galattooligosaccaridi per la sindrome dell'intestino irritabile
I galattooligosaccaridi per la sindrome dell'intestino irritabile Foto: Piotr Kowalski | Shutterstock Shutterstock

La sindrome dell’intestino irritabile, conosciuta anche con il nome di IBS, è una problematica che colpisce in maggior misura le donne. Tra i sintomi che si manifestazione con maggior frequenza ricordiamo il mal di stomaco, il gonfiore e la costipazione – o l’alvo alternato. Chiunque abbia sperimentato tale disturbo sa benissimo che è estremamente difficile trovare cure che funzionino davvero e che, soprattutto, durino negli anni. Ma una giovane ragazza di 27 anni, dopo aver provato praticamente di tutto, ha trovato una cura che è riuscita a cambiarle la vita. Ecco di cosa si tratta.

La sindrome dell’intestino irritabile
«La sindrome dell'intestino irritabile è una condizione a lungo termine che colpisce il sistema digestivo. Provoca dolore o fastidio nella pancia e variazioni nelle abitudini intestinali. Le donne hanno il doppio delle probabilità di ottenerlo come uomini», spiega a Belfast Telegraph la dottoressa Ann Robinson, della Bupa Health Clinics.

I sintomi
«Alcuni dei sintomi più comuni includono gonfiore, aria o fastidio nell'addome, che spesso si percepisce sul lato sinistro. Questo disagio può variare da un improvviso dolore acuto a un dolore costante e noioso, e il dolore può diminuire dopo essere andato in bagno, per alcuni può anche peggiorare dopo aver mangiato», continua Robinson. Inoltre, «le tue feci possono variare di consistenza e possono alternare costipazione e diarrea. A volte potresti aver bisogno di andare in bagno urgentemente, e altre volte potresti avere problemi ad andare. I sintomi dell'IBS possono andare e venire, potresti non avere alcun sintomo per mesi e poi ottenere una riacutizzazione. Quindi è una buona idea tenere un diario dei sintomi e condividerlo con il tuo medico di famiglia», annotando i cibi che hai mangiato.

Stitichezza da 10 anni
Una giovane donna di nome Becky Excell (27 anni) soffriva della sindrome del colon irritabile da oltre 10 anni. Il suo sintomo peggiore era la stitichezza. La diagnosi ufficiale di IBS l’ha avuto circa 7 anni fa, nel 2011. Sembrava anche soffrire di intolleranza a determinati alimenti. «Il sentirti così pesante, addolorata e gonfia ogni giorno della tua vita ti costringe davvero a rovinarti nel tempo. Alla fine perdi ogni speranza di sentirti meglio, il che è davvero dannoso per il tuo benessere mentale. Il mio stomaco sembrava gravido per il gonfiore e trascorrevo la maggior parte delle mattine guardandomi allo specchio, cercando disperatamente di rassicurarmi che non ero grassa», racconta Excell a Express.

La fine di un calvario
Excell, come la maggior parte delle persone che si trovano nella sua condizione, ha tentato ogni sorta di rimedio per risolvere la situazione, ma niente sembrava sortire l’effetto desiderato. Fino a che un giorno non provò ad assumere un particolare tipo di probiotici che migliora la salute dell’apparato digerente (stomaco e innestino). Si tratta di un integratore che contiene un principio attivo denominato B-GOS, a base di Galactooligosaccaridi. Questi ultimi agiscono aumentando selettivamente il livello dei bifidobatteri e di altri batteri promotori della salute presenti nell'intestino. I GOS sono normalmente presenti nel latte materno, ma possono essere prodotti partendo dal lattosio grazie a un enzima denominato β-galattosidasi. Come tutti gli stimolanti del sistema immunitario, però, sono da evitare nei soggetti affetti da malattie autoimmuni come sclerosi multipla, lupus eritematoso sistemico e artrite reumatoide. In commercio ne esistono di diversi tipi e differenti marche. È importante però non confederali con i probiotici «comuni» a base di OS (fruttooligosaccaridi).