19 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Ipnosi

Al Sant’Anna l’ipnosi per curare stomaco e intestino

All’ospedale Sant’Anna di Como, per la prima volta al mondo, il lettino dello psicanalista fa il suo ingresso nel reparto gastroenterologia

L'ipnosi per curare stomaco e intestino
L'ipnosi per curare stomaco e intestino Foto: Shutterstock

COMO - E’ probabilmente la medicina del futuro: imparare a curare anche la mente, insieme al corpo, al fine di poter guarire da molte patologie difficili da trattare con i trattamenti convenzionali. E il Sant’Anna, in questo senso, si configura come un apripista verso un innovativo metodo che permetterà di guarire da diversi tipi di malattie. Le prime testate dal nosocomio comasco saranno quelle dello stomaco, dell’intestino e dell’esofago. Ecco di cosa si tratta.

Il lettino dello psicanalista nel reparto Gastroenterologia
Il Sant’Anna di Como sarà il primo ospedale a mettere a punto un nuovo metodo di cura che affianca l’ipnosi alle terapie convenzionali. In particolare, si concentrerà sulle patologie di stomaco, intestino ed esofago. Per la prima volta al mondo, quindi, il lettino dello psicanalista affiancherà il team del reparto gastroenterologia.

Reflusso, stipsi, diarrea e disturbi digestivi
Il nuovo protocollo si pone, come obiettivo, la cura di tutti i pazienti affetti dai disturbi più comuni come il reflusso gastrico, la diarrea, la stitichezza e vari problemi digestivi. «Noi non curiamo le malattie ma le persone. Il paziente/persona non viene più considerato come un oggetto passivo di intervento, bensì come soggetto attivo di guarigione. Il medico/terapeuta gli fornisce le cure mediche più aggiornate e lo aiuta ad attivare le sue specifiche risorse per orientarsi agli obiettivi di guarigione utilizzando la psicoterapia ipnotica», ha dichiarato il dottor Gian Marco Idèo, gastroenterologo, endoscopista e specializzando in psicoterapia dell’ospedale Sant’Anna. Anche all’estero ci sono ipnotisti specializzati nelle cure di diverse malattie, ma questo è l’unica che integra la terapia direttamente nel reparto ospedaliero di gastroenterologia.

Un approccio multimodale
«Noi siamo i primi al mondo ad applicare un approccio multimodale e integrato con cinque professionisti inseriti nel tessuto operativo del servizio di Gastroenterologia. Nei vari consessi scientifici e regionali si parla già di «modello Como»», continua Idèo.

Cosa cura l’ipnosi?
In realtà l’ipnosi, da sola, non cura nulla. «Abbiamo creato le condizioni per delle reali contaminazioni tra le diverse discipline. Nel mondo della scienza si chiama «effetto Medici» quella contaminazione di discipline e saperi che permette di ottenere una grande apertura mentale, proprio come accadde nel Rinascimento». La sperimentazione non ha inizio ora, ma è partita quasi tre anni fa, nel 2015, testando fino a ora una sessantina di pazienti. Il progetto è stato denominato Ash, acronimo di Active subject of healting, il termine si riferisce alla trasformazione del soggetto malato in una persona pronta ad accogliere la guarigione. L’ipnosi, infatti, aumenta la possibilità di guarigione stimolando il sistema endrocrino, neurologico, psicologico e immunitario.

I primi dati
«Abbiamo dati su 60 pazienti secondo una valutazione test/retest che mostra un impatto positivo significativo a lungo termine sulla sintomatologia presentata dal paziente, sulla qualità di vita, sull'ansia, sull'attività sociale, relazione e lavorativa che saranno illustrati in un convegno in programma nell'autunno di quest'anno».

Come nasce l’idea
«L'idea di ASH  nasce da un'analisi dei dati analizzati dalla letteratura che hanno dimostrato che i risultati a breve e lungo termine per la cura delle patologie gastroenterologiche funzionali e alcune organiche sono superiori con un approccio terapeutico multidisciplinare medico e psicologico rispetto a un approccio monodisciplinare», spiega Ideò.

Costi e modalità
I pazienti che eseguono il trattamento possono essere sottoposti a un numero variabile di sedute che varia da 8 a 16, mentre il prezzo si aggira da 66 a 132 euro. Ogni seduta ha una durata di 45 minuti. «Talvolta possono essere eseguite due sedute in un continuum. Avvengono in sala ipnosi, un luogo tranquillo ove sono presenti due comode poltrone reclinabili. Sono presenti anche strumentazioni multimediali di supporto, ma ciò che veramente è importante, in un setting terapeutico Ericksoniano, è la predisposizione alla creazione della coppia terapeutica».

Anche in endoscopia
L’ipnosi, in alcuni casi, viene sfruttata anche in endoscopia per i pazienti che non possono avere la sedazione farmacologica. Ma grazie alla fenomenologia della trance si può comunque ottenere sedazione, analgesia e amnesia durante la gastroscopia o della colonscopia. Anche questo rientra nell’ambito del progetto pilota ASH.