29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
SLA e Cannabis

Malati di SLA e pazienti oncologici: costretti a pagare i pusher per avere la Cannabis

La Cannabis Terapeutica è realtà, ma troppe poche persone riescono ad accedere alle cure. Malati costretti a rivolgersi ai Pusher

Malati di SLA costretti a rivolgersi ai Pusher per avere la Cannabis
Malati di SLA costretti a rivolgersi ai Pusher per avere la Cannabis Foto: Shutterstock

Dove non arriva la sanità, arrivano i Pusher. Forse questa affermazione può farci sorridere, ma è proprio così. Nonostante molte cose siano cambiate nel nostro paese, è ancora troppa la gente che non ottiene cure efficaci. La scienza sta facendo grandi passi in avanti ma se osserviamo le persone intorno a noi non possiamo non notare ancora l’immensa sofferenza che affligge migliaia di pazienti. Sintomo che la medicina odierna presenta ancora troppe lacune. D’altro canto, la Cannabis sembrava essere la soluzione a molti problemi, ma è pur vero che avere a disposizione quella terapeutica non è affatto semplice: troppi iter burocratici e, soprattutto, scorte minime. Ed è così che molti malati si vedono costretti ad affidarsi a un Pusher, con tutti i rischi del caso.

Dov’è la Cannabis terapeutica?
E’ una domanda che molti – troppi – pazienti si stanno ponendo. Nel momento in cui la legge è entrata in vigore, tutti hanno riposto molte speranza nella cannabis terapeutica. Peccato che, a conti fatti, si tratta di una cura fantasma. Troppe poche persone, infatti, riescono ad accedervi e – come riportato da alcuni scienziati – in alcuni casi le dosi ammesse sono insufficienti per trarne dei vantaggi. Ed è così che i malati si vedono costretti ad accedere a canali decisamente alternativi e, soprattutto, illegali.

Costretti a essere fuori legge
«Soffriamo ogni giorno perché è ormai impossibile trovare cannabis terapeutica nei canali legali, e chi di noi ce la fa a uscire di casa e soprattutto ha soldi a sufficienza, è costretto a comprare 'erba' dagli spacciatori, con tutti i rischi che ne conseguono», racconta Nicola Loiotile, 48 anni, che dal 2009 è malato di Sla. Ma non parla per se stesso, le sue dichiarazioni sono anche la voce dei pazienti oncologici e degli epilettici. Tutte persone che traggono enormi benefici dall’uso della Cannabis.

La Piantiamo
Nicola fa parte dell’associazione La Piantiamo che si trova a Racale, una cittadina in provincia di Lecce. L’associazione si pone come obiettivo l’accesso (più semplice) alla Cannabis terapeutica. L’uomo racconta che da quando ha cominciato ad assumerla ha fatto molti progressi, ma il vero problema è che i farmaci di questo genere sono «disponibili a singhiozzo».

Mancano le forniture
Nicola usa con successo la Cannabis da circa due anni, ma «non sono mai riuscito a seguire la terapia prescritta, perché le forniture mancano e noi malati, che dovremmo assumerla quotidianamente, dopo un mese restiamo almeno due mesi senza farmaco». Nicola ci tiene a precisare che con questa affermazione non intende colpevolizzare le istituzioni, tuttavia, ha lo scopo di lanciare un appello affinché il problema della mancanza di Cannabis venga risolto e che tutti i malati possano finalmente trovare sollievo.