18 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Cure alternative contro il cancro

Curava il cancro con argilla e dieta al posto della chemio: operata d’urgenza

Una donna di 65 anni fa una scelta estrema tentando di curare il cancro esclusivamente con l’utilizzo di argilla e una dieta restrittiva, ma la situazione precipita nel giro di breve tempo

Cura il cancro con argilla e dieta
Cura il cancro con argilla e dieta Foto: Shutterstock

E’ stata la disperazione e lo spavento a portare una donna di 65 anni a tentare di seguire una cura alternativa per la cura di un tumore al seno. Ma è evidente che la sua scelta non era delle migliori considerando che la paziente ha perso oltre trenta chili di peso: il suo obiettivo era quello di affamare il tumore. Purtroppo però, la cura non ha tratto alcun giovamento, anzi: quando è arrivata nel reparto chirurgia all’ospedale Santarcangelo si trovava in condizioni particolarmente gravi.

La vicenda
La 65enne, madre di tre figli, ha cercato di curare un tumore al seno di ben mezzo chilo, attraverso una dieta ferrea. Alcune teorie, infatti, vogliono che seguire una dieta restrittiva aiuti ad affamare il tumore, evitandone la progressione. In più adoperava l’argilla come anti-infiammatorio. Va da sé che questa non può essere considerata in nessun modo una strategia valida e la situazione, con il passare dei giorni è precipitata.

Corsa al pronto soccorso
La donna con il passare del tempo si è aggravata, arrivando a perdere trenta chili di peso. Per questo motivo la sua famiglia ha deciso di portarla presso il reparto di Chirurgia dell’ospedale di Santarcangelo di Romagna. I medici, viste le condizioni, hanno deciso di effettuare un intervento chirurgico d’emergenza.

Il giorno dopo scappa
Come riferito da Il Resto del Carlino, la donna chiede al medico tutti i dettagli dell’operazione e accetta di programmarla per il giorno seguente. Tuttavia, nelle ore successive, uno dei colleghi che lavorava nel reparto con il medico Domenico Samorani ha visto che la donna stava tentando di scappare. Lei era fuori e stava attendendo che uno dei figli andasse a prenderla. Il collega si è avvicinato a lei e si è seduto con la donna su una panchina. I due hanno parlato insieme per mezz’ora – fuori e al freddo. Pare che le parole del medico, però, siano state molto convincenti perché, poco dopo, la donna ha deciso di farsi operare.

Rifiuta la chemio
Samorani riferisce a Il Resto del Carlino che la donna non è intenzionata a fare la chemioterapia: «L’intervento è riuscito, ma ora deve continuare con le terapie. Deve fare la chemio, ma ha già detto che non è intenzionata. Questo non è certo l’unico caso che abbiamo registrato quest’anno: ne sono arrivate almeno altre cinque di donne con tumori curati nel modo più improbabile o non curati. E non creda che siano persone senza istruzione: tra queste c’era anche un medico di Bologna».

Perché la gente arriva a tanto?
I casi di persone – come la 65enne di Rimini - che rifiutano la chemioterapia sono molti e seppur non si tratta di una situazione condivisibile, non si può giudicare una scelta di questo genere. La chemioterapia di oggi cura i tumori con effetti meno devastanti di un tempo – questo è innegabile – ma rimane pur sempre una terapia molto temuta dei pazienti. Tant’è vero che ci sono anche medici che cercano di evitarla. Se un giorno la scienza troverà cure selettive che non distruggono anche l’intero organismo, forse questi episodi non accadranno più. Ora la scienza è fortemente limitata in termini di conoscenza del cancro. E anche se si stanno facendo i primi passi con un’immunoterapia più evoluta, la tecnica car T cell e CRISPR di strada ce ne sarà ancora molta da fare prima di avere estrema fiducia nella medicina. Certo è che tutti noi attendiamo che un giorno la chemioterapia sarà solo più un ricordo.