19 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Acqua e salute

Acqua, attenzione a quanto bevi: potresti aumentare la percezione del dolore

Le persone che bevono troppo poco potrebbero accusare tutta una serie di disturbi, tra questi vi è anche un’alterata percezione del dolore. Lo studio dell’Università di Massey

Bere la giusta quantità d’acqua a volte è più importante che seguire una corretta alimentazione. Anche se entrambi i fattori concorrono al nostro benessere, è indubbio che la disidratazione fa più danni del cosiddetto cibo spazzatura. Secondo quanto emerge da recentissime ricerche, poi, lasciare l’organismo a secco potrebbe anche determinare una maggiore sensazione di dolore.  Ecco i risultati dello studio pubblicato su Psychophysiology.

Ripercussioni negative
Bere troppo poco, per una quantità inferiore a otto bicchieri di acqua al giorno, potrebbe causare serie ripercussioni (negative) su tutto l’organismo. Persino quelle insospettabili come una maggior percezione del dolore. È quanto emerge da un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori neozelandesi dell’Università di Massey.

Lo studio
Per arrivare a tali conclusioni i ricercatori hanno condotto una ricerca su alcuni volontari che sono stati prima idratati correttamente e poi disidratati. Per farlo hanno utilizzato il cosiddetto Cold Pressure Test (Testi dello stimolo del freddo). In sintesi, a tutti i partecipanti è stata applicata una pressione fredda esercitata a livello dei piedi. Questa continuava fino a che il dolore non diventata insopportabile.

I risultati
Dai risultati è emerso che durante la disidratazione i volontari percepivano il dolore almeno il 40% in più rispetto a quando erano ben idratati. Maggiore era la disidratazione e minore era la soglia del dolore. Tuttavia, anche in seguito a una lieve carenza di acqua vi era un aumento della sensibilità al dolore del 20%.

Perché si percepisce maggior dolore?
«Il Cold Press Test provoca uno stress termico sull’organismo innescando un aumento della pressione sanguigna. Durante il test il corpo risponde allo stimolo attraverso la regolazione della temperatura corporea. Nel caso di un organismo ben idratato il sistema di termoregolazione è più efficiente, e attraverso la stimolazione del sistema nervoso simpatico e l’aumento della produzione di endorfine – che provoca un effetto analgesico – riesce ad adattarsi più facilmente alle nuove condizioni ambientali. Per questo motivo mantenere il proprio corpo correttamente idratato aiuta a non aumentare la percezione del dolore», ha dichiarato il professor Umberto Solimene dell’Università degli Studi di Milano, membro dell’Osservatorio Sanpellegrino, Presidente FEMTEC, Federazione Mondiale del Termalismo.

Attenzione alle malattie croniche
A qualsiasi età e in qualsiasi condizione è quindi essenziale bere a sufficienza e idratarsi correttamente. Tuttavia, quest’aspetto è ancor più importante quando si affetti da patologie croniche. «In un contesto come quello odierno in cui l’aspettativa di vita e d’invecchiamento della popolazione si allunga; aumentano, di conseguenza, anche le malattie croniche. Circa un quinto della popolazione italiana soffre quotidianamente di dolore cronico causato per esempio da malattie osteoarticolari, influenzando in tal modo la qualità della vita e i costi della assistenza sanitaria. Diventa, dunque, necessario associare ad una buona alimentazione anche una corretta idratazione per evitare di aumentare la percezione del dolore che in questi casi è già alta», conclude Solimene.