29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Pericoli dello zucchero

Ecco cosa accade al tuo corpo se smetti di mangiare zucchero per 10 giorni

Una ricerca condotta negli Stati Uniti spiega cosa accade al tuo corpo dopo aver eliminato una buona percentuale di zuccheri. I benefici in adulti e bambini

Cosa accade al tuo corpo quando smetti di mangiare lo zucchero
Cosa accade al tuo corpo quando smetti di mangiare lo zucchero Foto: Shutterstock

Abbiamo il timore di mangiare carne rossa, cibi ricchi di glutine (anche se non siamo celiaci), latte vaccino e proteine animali. Ma se c’è una cosa che (davvero) fa male alla salute, quella è lo zucchero. È in questo caso non c’è dieta vegana, vegetariana, crudista o gluten free che tenga. Questo ingrediente, infatti, è ovunque. E le ricerche in merito ai danni che provoca al nostro organismo sono davvero numerose. Una di queste è stata recentemente condotta dall’Università di California: ha messo in evidenza cosa accade al tuo corpo quanto di disintossichi dallo zucchero.

Via lo zucchero
Uno studio coordinato dal dottor Robert Lustig dell’University of California (San Francisco), ha voluto sperimentare gli effetti dell’eliminazione dello zucchero sull’organismo umano. Per farlo ha scelto i consumatori più accaniti: i bambini. Durante i loro test hanno chiesto ai piccoli volontari di astenersi dal consumo elevato di zucchero, riducendone l’apporto da un minimo del 10% a un massimo del 28%.

Introito calorico identico
I ricercatori hanno eseguito lo studio su 43 bambini. Tutti hanno ridotto l’importo di zucchero dal 10% al 28%. Tuttavia, tale quantità è stata sostituita con carboidrati complessi come – per esempio – del pane integrale. I ricercatori, infatti, non intendevano ridurre il numero di calorie, ma solo ed esclusivamente gli zuccheri semplici, dannosi per la nostra salute.

I risultati
Dopo soli dieci giorni di riduzione dello zucchero, i livelli di trigliceridi si sono ridotti vistosamente (ben 33 punti). Stessa cosa dicasi per il colesterolo cattivo, la pressione sanguigna e il rischio di diabete. E se i bambini ne hanno beneficiato piuttosto velocemente è molto probabile che tutto ciò possa accadere anche negli individui adulti.

Gli zuccheri sono peggio dei grassi
Non a caso una precedente ricerca, condotta dall’Università di Hamilton (Ontario), ha evidenziato come gli zuccheri (compresi quelli della pasta e del pane bianco) possono danneggiare il nostro sistema cardiovascolare. Inaspettatamente, però, hanno anche scoperto che i grassi lo proteggono. Secondo il team di ricerca coordinato dal professor Mahshid Dehghan, infatti, la vecchia abitudine di ridurre i grassi dalla propria dieta non apporterebbe alcun beneficio in termini di salute cardiovascolare. Anzi, è esattamente l’opposto: aumentare il consumo fino al 35% potrebbe essere particolarmente benefico. E, tra i vari tipi di lipidi promossi ci sono anche quelli saturi che ridurrebbero il rischio di mortalità del 14%. Mentre i monoinsaturi – tipici dell’olio di oliva – ridurrebbero il rischio poco di più (19%). I migliori, però, sono i polinsaturi che si trovano nell’olio di vinaccioli, di semi di lino, di noci, di papavero, di germe di grano, di girasole e di sesamo. Infine, per ridurre del 21% le probabilità di assistere a un ictus non si devono mai eliminare gli acidi grassi saturi.

Pericolo fruttosio
Pare che uno dei rischi maggiori per la nostra salute sia determinato dal saccarosio. Esso, infatti, è un mix di due monosaccaridi: glucosio e fruttosio. Quest’ultimo, tuttavia, non viene utilizzato immediatamente ma stoccato ed elaborato dal fegato sotto forma di glicogeno. Questo organo, però, non è sempre in grado di gestire elevate quantità di fruttosio, per cui buona parte non riesce a gestirla e la immagazzina sotto forma di grasso. Le conseguenze più note sono il fegato grasso. Buona parte di questi eccessi provengono dall’alimentazione moderna. Se un tempo la maggior fonte di zuccheri proveniva dalla frutta che, essendo ricca di fibre, mitigava gli effetti del fruttosio, ora arriva dalla maggior parte degli alimenti. Specie dalle bibite analcoliche che contengono simili quantità di zuccheri a zero fibre. Ma anche in molti alimenti insospettabili come i cracker, prodotti da forno e pasta sfoglia. La conseguenza è che si attivano dei centri di ricompensa del nostro cervello e ne vogliamo sempre di più per sentirci meglio. Se non lo facciamo possiamo incappare in sindromi depressive. Ed è così che il circolo vizioso continua. Ma se riuscite a fare un po’ di sana astinenza non ne sentirete più il bisogno e i benefici non tarderanno ad arrivare.