29 marzo 2024
Aggiornato 00:00
Microbiota e vecchiaia

Ictus, cancro e demenza: possono essere provocati dai batteri intestinali

La nostra flora intestinale e il microbiota dell’intero organismo sembrano essere direttamente collegati con l’insorgenza di varie forme di demenza, ictus e cancro

Microbiota cancro e demenza
Microbiota cancro e demenza Foto: Shutterstock

Il microbiota – e il relativo microbioma – sono oggetto di studio da molti anni. Solo recentemente, tuttavia, si è scoperto il loro importante ruolo nella salute umana. Ultimo, ma non di minor importanza, è il collegamento che alcuni ricercatori hanno fatto nei confronti di temibili malattie cardiovascolari. I nostri batteri intestinali, infatti, potrebbero svolgere un ruolo protettivo nell’ictus e nella demenza. Ma se qualcosa va storto, proprio la nostra flora ne diviene la causa principale. Ecco perché.

Colpa dell’infiammazione
Tutti sappiamo come l’infiammazione sia alla base della maggior parte delle malattie comuni. Tra questi le patologie cardiovascolari – che sono state identificate tra le principali cause di morte. Un’alterazione dell’equilibrio dei batteri buoni/cattivi potrebbe provocare risposte infiammatorie legate all’età e indurre demenza, ictus e infarti.

Disbiosi
Tale infiammazione viene generalmente innescata da un processo noto con il nome di disbiosi intestinale. In sintesi, si tratta di uno squilibrio tra batteri nuovi e cattivi. Quando questi ultimi diventano dominanti rispetto ai primi cominciano a insorgere notevoli problemi in termini di salute. Tra questi vi è una maggiore permeabilità, condizione che consente alle tossine di entrare nel flusso sanguigno e innescare vari disturbi o patologie.

I danni della disbiosi
Tra gli effetti avversi della disbiosi intestinale, vi sono le malattie intestinali infiammatorie, l’obesità, il diabete, l’ansia, l’autismo e persino il cancro – avvertono i ricercatori. «Il nostro intestino è abitato da un enorme numero di batteri e ci sono molti tipi diversi di specie batteriche. Tali specie batteriche possono variare molto da persona a persona», ha dichiarato Floris Fransen del Centro Medico Universitario Groningen In Olanda.

Relazione tra infiammazione e patologie varie
«Sappiamo che l'infiammazione contribuisce alla comparsa di molte malattie associate all'invecchiamento, e ora scopriamo che il microbiota intestinale svolge un ruolo in questo processo. Strategie che includono cambiamenti nella dieta, probiotici e prebiotici possono alterare la composizione del microbiota intestinale negli anziani, riducendo infiammazione e promuovendo un invecchiamento sano».

Lo studio
Durante lo studio, condotto per ora solo su modello animale, i batteri intestinali di vecchi topi sono stati trapiantati su quelli di ratti più giovani. Questi ultimi, nonostante l’età, hanno cominciato a soffrire di processi infiammatori tipici della vecchiaia. I ricercatori, infatti, sono stati in grado di analizzare con attenzione le risposte immunitarie della milza, dei linfonodi, dei muscoli e dell’intestino tenute. Inoltre hanno esaminato l’espressione genica di alcuni tipi di geni.

I risultati
«I risultati possono dare origine a terapie che mirano alla composizione batterica dell'intestino nelle persone anziane, attraverso modifiche alla dieta e integratori pre e probiotici, che possono portare a una popolazione più povera a livello di invecchiamento», concludono i ricercatori. Lo studio è stato pubblicato su Frontiers in Immunology,