18 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Suvenaid Alzheimer

Alzheimer, una bevanda mix di nutrienti combatte la malattia

Una bevanda contenente un mix di nutrienti, ideata dagli scienziati del MIT, sembra essere efficace nel contrastare i sintomi dell’Alzheimer agendo direttamente sulla perdita delle sinapsi cerebrali

Suvenaid Alzheimer
Suvenaid Alzheimer Foto: Shutterstock

STATI UNITI - La lotta all’Alzheimer continua incessante: solo in Italia – ci dicono i rapporti Censis - ci sono oltre 600mila malati destinati ad aumentare. L’Adi (Alzheimer's Disease International) parla di cifre in aumento anche a livello mondiale: solo nel 2015 sono stati diagnosticati oltre 9,9 milioni di nuovi casi di demenza ogni anno. Ecco perché è indispensabile trovare una cura al più presto. Terapia che ponga come obiettivo il miglioramento della qualità della vita di pazienti, per la maggior parte ultrasessantenni.

La bevanda che combatte l’Alzheimer
L’idea è nata dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) che sono riusciti a sviluppare un mix di nutrienti in grado di rallentare la disfunzione cognitiva nelle prime fasi della malattia di Alzheimer.

La bevanda Souvenaid
La bibita si chiama Souvenaid, è disponibile per chiunque – anche in Italia – e viene utilizzata con successo per arrivare a contrastare una delle cause principali dell’insorgenza dell’Alzheimer: la perdita di sinapsi cerebrali.

Cosa contiene Suvenaid
La bevanda contiene «una combinazione esclusiva e brevettata di nutrienti chiamata Fortasyn Connect». In essa si possono trovare acidi grassi omega 3, fosfolipidi, colina, uridina monofosfato, vitamina E, vitamina C, Vitamina B6, B12, acido folico e selenio. Tutti gli ingredienti sono stati aggiunti allo scopo di «stimolare la formazione, il mantenimento e il funzionamento delle sinapsi che collegano i neuroni».

Ripristina le connessioni cerebrali
Tutti sappiamo che il paziente affetto da Alzheimer perde i ricordi a causa di un marcato declino cognitivo e interruzione delle connessioni cerebrali. Tuttavia, la miscela ideata dai ricercatori «aumenta la produzione di nuove sinapsi e ripristina la connettività tra le varie regioni del cervello, migliorando la memoria e altre funzioni cognitive», spiegano i ricercatori del nella MIT Technology Review.

-          Cosa hanno dimostrato le ricerche
Nei soggetti affetti da Alzheimer al primo stadio si sono verificati miglioramenti nelle prestazioni di memoria verbale dopo 12 settimane di trattamento;
La memoria globale ha evidenziato sviluppi positivi dopo 24 e 48 settimane di trattamento

Una nuova sperimentazione clinica
Da poco è stata condotta una nuova sperimentazione clinica, recentemente pubblicata su Lancet Neurology. In questo caso gli studiosi hanno effettuato dei test nell’arco di due anni su circa trecento pazienti affetti da Alzheimer prodromico. Ovvero nella forma iniziale della patologia. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi: uno di questi doveva assumere il Souvenaid e l’altro del semplice placebo.

I risultati
Dai risultati è emerso che i pazienti che avevano assunto il Suvenaid, avevano evidenziato il 45% in meno di declino cognitivo rispetto a chi assumeva soltanto placebo. Inoltre, chi aveva consumato la bevanda aveva mostrato un minor peggioramento delle funzioni cognitive, funzionali e nelle prestazioni di memoria verbale. Infine, il prodotto ha causato una riduzione del 26 per cento della perdita del volume ippocampale, tipica nei pazienti affetti da Alzheimer soggetti a perdita di tessuto cerebrale.

Non è fantascienza
«Sembra quasi fantascienza: bevi una bevanda di Souvenaid e hai più sinapsi per migliorare la funzione cognitiva, però funziona davvero», ha dichiarato Richard Wurtman, professore presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston. La buona notizia è che secondo i ricercatori gli effetti positivi si potrebbero evidenziare anche nei pazienti affetti da patologia in stato avanzato. Questo, è probabilmente, il prossimo obiettivo degli studiosi. «Tutti coloro che parlano di Alzheimer sanno che c'è una carenza di sinapsi, e questa ostacola i legami tra le regioni del cervello. Anche se l'amiloide o un altro problema viene risolto, in un modo o nell'altro, dovrai sostituire queste sinapsi», conclude Wurtman. Per maggiori informazioni sull’acquisto della bevanda è possibile consultare il sito del produttore.