18 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Vegan, latti vegetali e rischio carenza di iodio

Latte di soia, di mandorle, di riso e gli altri possono mettere a serio rischio la salute

La moda del momento, specie tra i vegetariani e i vegani, i latti vegetali però possono non essere così salutari come si crede. Si è infatti scoperto che per esempio quelli di soia, di mandorle, di riso e gli altri possono mettere a serio rischio la salute. Ecco perché

Latte vegetale contiene poco iodio
Latte vegetale contiene poco iodio Foto: Shutterstock

REGNO UNITO – Sono in molti ad aver sostituito il latte di mucca o di altro animale con quello ‘vegetale’ – a torto chiamato ‘latte’, dato che con questo nome possono essere denominati soltanto quelli di origine animale. Si tratta in verità di ‘bevande’ alla soia, alle mandorle, al cocco, all’avena, al riso, alla nocciola, alla canapa e via discorrendo. A ogni modo, queste bevande vegetali sono le preferite dai vegetariani e dai vegani, ma anche dai salutisti, perché secondo loro farebbero meglio che non il latte vaccino. Purtroppo sappiamo anche di fatti di cronaca, dove genitori hanno dato da bere queste bevande ai propri figli neonati o poco più grandi, provocando loro gravi danni alla salute se non addirittura la morte. Ora, uno studio ha mostrato che chi beve soltanto queste bevande vegetali – e specie i giovani – hanno delle pericolose carenze nutrizionali. Tra queste la mancanza di iodio, essenziale per la funzionalità della ghiandola tiroide. Secondo una recente indagine ben il 70% degli adolescenti britannici presentano una carenza di iodio.

Un minerale insufficiente
Ad aver scoperto che i latti vegetali non contengono dosi sufficienti di iodio sono stati i ricercatori dell’Università di Surrey, i quali avvertono del rischio. La fonte principale di iodio è infatti proprio il bistrattato latte animale o vaccino. Secondo gli scienziati, il latte di mucca fornisce il 40% della media giornaliera di assunzione raccomandata, per cui rivolgersi alle alternative vegetali può avere delle ripercussioni sulla salute. I medici che hanno constatato come vi sia una sorta di epidemia da carenza di iodio a causa delle ‘mode’ alimentari, si dicono preoccupati anche per le donne in gravidanza che seguono una dieta a sola base vegetale. Il pericolo non è soltanto per loro stesse ma anche per il feto.

Lo studio e il contenuto di iodio nei latti vegetali
In questo che è stato il primo studio nel suo genere in Inghilterra, i ricercatori hanno esaminato il contenuto di iodio di 47 alternative al latte, tra cui soia, mandorla, cocco, avena, riso, nocciola e canapa. I risultati sono poi stati pubblicati sul Journal of Nutrition. Dalle analisi condotte è emerso che i prodotti in media contenevano il 2% dello iodio presente nel latte vaccino.
Lo iodio è incaricato di produrre gli ormoni tiroidei, che aiutano a mantenere sane le cellule e il tasso metabolico. È particolarmente importante per lo sviluppo del cervello dei bambini, specialmente mentre si trovano nel grembo materno – dunque fondamentale nelle donne in gravidanza. «Molte persone – spiega la prof.ssa Margaret Rayman, esperta di medicina nutrizionale presso l’Università del Surrey – non sono a conoscenza della necessità di questo vitale minerale dietetico, ed è importante che le persone che consumano bevande alternative al latte sappiano che non sostituiranno mai lo iodio del latte vaccino che è la principale fonte».
«Questo è particolarmente importante per le donne in gravidanza – aggiunge la dott.ssa Sarah Bath, docente di nutrizione sanitaria pubblica alla Surrey – Se evitano di assumere latte e i prodotti lattiero-caseari, i consumatori devono assicurarsi di avere iodio da altre fonti dietetiche, ove possibile». Il messaggio che i ricercatori vogliono far arrivare è che, sebbene ognuno possa decidere quale dieta scegliere, è sempre bene farlo in modo cosciente e giudizioso, per evitare appunto di ritrovarsi con carenze nutrizionali che possono mettere in pericolo la salute e anche la vita. Insomma, come sempre, in tutto ci vuole equilibrio, evitando gli estremismi.