19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Ricerca scientifica

Arriva il super-cerotto per riparare le ferite: è a base di bava di lumaca

Una super colla completamente ispirata alla bava di lumaca è in grado di riparare ferite, buchi nel cuore, arterie danneggiate e incollare dispositivi per il battito cardiaco

Il super cerotto con bava di lumaca
Il super cerotto con bava di lumaca Foto: Shutterstock

CAMBRIDGE - Un’altra incredibile scoperta ispirata direttamente dal mondo della natura. La viscida bava di lumaca sembra non essere soltanto utile per ridurre tosse e catarro ma anche per produrre una sorta di colla in grado di sigillare ermeticamente le ferite. Ecco l’incredibile realizzazione dell'istituto Wyss dell'università di Harvard.

Perfetta adesione anche su tessuti bagnati
È un vero e proprio gioiello ingegneristico, il medicamento hi-tech realizzato dagli scienziati di Harvard. Si tratta di una sorta di cerotto in grado di aderire in maniera perfetta anche su tessuti bagnati. Negli anni precedenti erano già stati condotti diversi esperimenti con il risultato di produrre materiali tossici per la nostra pelle. Così Jianyu Li, autore della ricerca, ha pensato di simulare ciò che avviene con il muco appiccicoso delle lumache Arion subfuscus – un tipo decisamente diffuso nel nostro paese.

Come la bava di lumaca
Le peculiarità delle lumache – lo sappiamo tutti – è quella di produrre una sorta di bava che permette loro di aderire a qualsiasi superficie. In questo modo i predatori non potranno attaccarla molto facilmente. Ed è così che i ricercatori statunitensi hanno deciso di produrre, in maniera del tutto simile, un super cerotto. «Abbiamo progettato il nostro materiale in maniera che possa assumere le caratteristiche fondamentali del muco di lumaca e il risultato è davvero positivo», ha dichiarato il dottor Jianyu Li.

L’idea del cerotto
Gli scienziati sono così riusciti a produrre un adesivo incredibilmente resistente, formato da una griglia robusta ma estremamente flessibile. Possiede, in più, una superficie adesiva ottenuta grazie a polimeri caricati elettrostaticamente e capace di aderire a quasi tutti i tessuti corporei, siano essi asciutti che bagnati. Ottimi, quindi, non solo sulla pelle, ma anche sulle cartilagini, cuore, fegato e arterie. Il team dell’Harvard che ha condotto la sperimentazione su modello animale, lo ha addirittura utilizzato per sigillare un buco nel cuore di un maiale. E con risultati davvero molto soddisfacenti. Pare che il cerotto sia stato anche in grado di frenare forti emorragie.

Il suo segreto
Il segreto del funzionamento di un simile cerotto – che potrebbe essere utilizzato anche per gli interventi di emergenza in caso di gravi emorragie – è dovuto all’attrazione della colla. In pratica essa viene caricata positivamente, e ha quindi la capacità di attrarre le cellule del corpo caricate negativamente. Si formano, così, dei legami covalenti tra gli atomi della superficie cellulare e  la colla. La colla aderisce a una superficie entro tre minuti, ma diventa più forte con il tempo. Entro mezz’ora è forte quanto la cartilagine del corpo.

Zero tossicità
Altro fattore da tenere in considerazione è che questa è la prima colla al mondo, di incredibile efficacia, progettata a zero tossicità. «Sono davvero stupito da questo sistema. Abbiamo risolto una grande sfida e abbiamo aperto grandi opportunità nel contesto medico. Le applicazioni sono abbastanza ampie: il materiale è molto duro, stretto e conforme, molto utile quando si desidera interfacciarsi con un tessuto dinamico come il cuore oi polmoni», ha dichiarato il dottor Li a BBC News.

Grande versatilità
La colla sembra essere dotata di un’enorme versatilità: può infatti essere usata sia sotto forma di cerotto da applicare sulla pelle, che come liquido iniettato in ferite più profonde. L’idea degli scienziati è quella di produrre anche un prodotto in grado di rilasciare specifici farmaci o per attaccare dispositivi medici agli organi interni. Un ottimo esempio sarebbero quelli in grado di modificare il battito cardiaco.

Diventerà il kit standard per gli ospedali?
Il dottor Chris Holland, dal dipartimento di scienze dei materiali e ingegneria presso l’Università di Sheffield, è rimasto completamente affascinato dalla scoperta dei suoi colleghi di Harvard: «È davvero fantastico, devo ammetterlo. È chiaro che supera le alternative sul mercato» e si chiede se possa un giorno diventare parte del kit standard del chirurgo. A questa domanda gli scienziati non hanno potuto dare una risposta precisa. Quando L’Istituto Wyss ha richiesto il brevetto, molti hanno sollevato un dubbio in merito alla sua produzione: per ora i costi sono ancora troppo alti.