19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
MotoGP

Beltramo intervista Domenicali: «I rinnovi? Complicati ma non troppo»

L'amministratore delegato di Ducati parla delle trattative per i nuovi contratti dei due piloti Dovizioso e Lorenzo: «Più facile ora che abbiamo una buona moto»

BOLOGNAClaudio Domenicali, boss di Ducati, il 2017 è stato una grande stagione per voi: successi dal punto di vista commerciale e anche sportivo.
Sì, devo dire che è stato un anno molto bello, in cui ci siamo divertiti. I ragazzi ci hanno dato del gran gas, specialmente il Dovi: sei gare vinte, lottando con uno cattivo come Marc Marquez è tanta roba. Ha dimostrato che Gigi (Dall'Igna, direttore generale, ndr) ha fatto un ottimo lavoro sulla moto e di aver trovato una convinzione e una prestazione che nessuno di noi, e forse nemmeno lui, si poteva aspettare. Bello anche il fatto che tanti appassionati nel mondo continuino a scegliere Ducati e che quindi il nostro sia un marchio che può crescere, anche per il futuro.

Eppure, continuando a crescere, diventa sempre più difficile andare avanti così.
È un problema bello da avere: da una parte diventa molto più difficile; dall'altra il nostro è un mondo così complicato dal punto di vista di tecnologia, regolamentazioni, omologazioni, che se non si raggiunge una certa dimensione non si riesce a starci dentro. Gli appassionati si aspettano che le moto che vendiamo siano straordinariamente performanti in termini di equilibrio fra meccanica, elettronica, guidabilità, e quindi anche complicate da fare: se sei troppo piccolo, è proprio impossibile. Anche le corse diventano sempre più complicate, quindi dieci anni fa non ci potevamo più permettere di restare a questo livello. Devo dire che è stato opportuno crescere fino a questa dimensione che ci fa rimanere ancora piccoli, perché chi compra la Ducati compra ancora un oggetto sofisticato, un po' speciale, però abbastanza grandi da poter giocare con quelli grandi veri.

Nel 2018 avrai un'altra bega, come dicono in Romagna: è un anno di rinnovi.
I rinnovi ci preoccupano e non ci preoccupano. Ci preoccupano perché, come sempre, è complicato. Dall'altra parte siamo in una situazione buona: quando hai una moto veloce, i contratti sono più facili, perché i piloti la cercano tutti. Dall'altra parte abbiamo anche un rapporto, con tutti e due ma in particolare con Andrea, molto positivo dal punto di vista umano. Quando c'è buona volontà di continuare da entrambe le parti, le soluzioni si trovano.